In Italia sono risultati attivi oltre 1,23 milioni di impianti fotovoltaici durante il 2022, l’85% circa di tipo domestico. Fino a che si parla di estate, tutto va bene, ma cosa accade per la stagione estiva? Come ottimizzare le risorse e raggiungere la massima efficienza?
Secondo una guida realizzata dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, più conosciuta con l’acronimo Enea, bisogna fare attenzione a diversi punti critici, dall’orientamento all’inclinazione, dalle ombre alla corretta dimensione delle batterie, fino al giusto posizionamento di ottimizzatori e inverter e al comportamento degli utenti.
Intanto, per iniziare, vale la pena ricordare che il solare fotovoltaico funziona benissimo anche nei lunghi mesi freddi e poco luminosi: “Il fotovoltaico può essere una valida soluzione per risparmiare in bolletta e salvaguardare l’ambiente anche in inverno, quando può fornire, in abbinamento alle pompe di calore elettriche, un contributo per riscaldare gli ambienti. Ma è fondamentale che a progettare l’impianto sia un professionista del settore”, ha spiegato Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.
Come spiegato dall’Enea, in una giornata tipo di novembre, un impianto fotovoltaico domestico standard da 4,5 kW riesce ad assicurare la massima potenza elettrica di progetto tra le ore 11 e le 14, mentre dopo le 16:30 non produce energia.
A mezzogiorno, inoltre, il sistema di accumulo dell’energia prodotta risulta già completamente carico, per cui sarebbe opportuno, da quel momento in poi, consumare tutta l’energia elettrica prodotta.
Di seguito i 12 consigli dell’Enea per ottenere il massimo anche d’inverno dai propri pannelli solari.
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