Sono stati resi pubblici i dettagli di quella che potrebbe essere la prima simulazione di combattimento aereo in volo tra un’intelligenza artificiale (AI) e un pilota umano vivo e vegeto.
Condotta l’anno scorso dall’Aeronautica Militare degli Stati Uniti (USAF), un F-16 modificato (chiamato X-62A) si è scontrato con un pilota umano in una battaglia simulata che doveva concludersi con l’abbattimento di una delle parti.
L’X-62 (precedentemente designato come NF-16D) aveva un pilota umano “failsafe” nella cabina di pilotaggio, cioè con il ruolo di spettatore, ma prnto a intervenire in caso di bisogno, ma l’esercitazione era altrimenti tutta controllata dall’AI. Il test ha anche culminato anni di sviluppo in questo momento storico.
L‘intelligenza artificiale nel combattimento ssimulato ha battuto facilmente il pilota umano nella simulazione
È stato affermato che questo sviluppo potrebbe rivoluzionare il futuro dei veicoli aerei senza pilota (UAV), come l’iniziativa Collaborative Combat Aircraft (CCA) dell’Aeronautica Militare statunitense.
Il filmato del combattimento è stato pubblicato in un video sul programma Air Combat Evolution (ACE) della Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA).
Il programma ACE ha fatto notevoli progressi nel 2023, con la Scuola di Pilotaggio di Prova dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti (USAF TPS) e il Laboratorio di Ricerca dell’Aeronautica Militare (AFRL) che hanno svolto ruoli cruciali nel suo successo.
Ecco un video dellX-62A in azione
Il primo “vero” dogfight AI-umano della storia
ACE coinvolge diversi partner industriali e accademici, tra cui Shield AI, che ha acquisito Heron Systems nel 2021. Sono stati loro a sviluppare un “pilota” di AI che ha vinto le prove AlphaDogfight della DARPA nel 2020, che si sono svolte interamente in un ambiente digitale.
Tuttavia, queste “vittorie” erano in qualche modo “artificiali”, per prendere in prestito un’espressione, in quanto i piloti AI non dovevano attenersi alle norme di volo. Queste norme includono la garanzia della sicurezza del velivolo e del benessere del pilota. È qui che l’ultimo dogfight si differenzia, rendendolo più realistico.
“Il 2023 è stato l’anno in cui l’ACE ha reso l’apprendimento automatico una realtà nell’aria”, afferma il tenente colonnello dell’Aeronautica Militare Ryan Hefron, responsabile del programma ACE, nel video appena pubblicato (che potete vedere qui sotto).
Il nuovo dogfight era anche parte della missione di DARPA e dell’USAF di rendere gli aerei abilitati all’AI più ‘affidabili’ per l’equipaggio umano.
Il caccia AI derivato dall’F16
L’X-62A, noto anche come Variable-stability In-flight Simulator Test Aircraft (VISTA), è un F-16D biposto pesantemente modificato. I suoi sistemi di volo possono essere regolati per replicare quelli di quasi tutti gli altri velivoli, rendendolo un surrogato eccezionale per un’ampia gamma di test che richiedono una piattaforma reale.
Questa caratteristica rende VISTA una piattaforma eccellente per supportare un lavoro come ACE. “Quindi abbiamo uno spazio integrato all’interno di VISTA nei comandi di volo che consentono agli agenti di intelligenza artificiale di inviare comandi a VISTA come se stessero inviando comandi al modello simulato di VISTA”, spiega Que Harris, ingegnere capo dei comandi di volo dell’X-62A presso Lockheed Martin, nel filmato.
Ulteriori dettagli in arrivo
Harris ha anche descritto questa come una “sandbox per l’autonomia” all’interno del jet. A sostegno dell’ACE, il velivolo X-62A ha completato 21 voli di prova dalla base aerea di Edwards, in California, in tre periodi di prova separati tra dicembre 2022 e settembre 2023.
Durante questi test di volo, gli “agenti” hanno richiesto una riprogrammazione quasi ogni giorno, con il risultato di oltre 100.000 linee di codice modificate in qualche modo. L’AFRL ha sottolineato in precedenza la capacità di assistere ulteriormente questo tipo di test di volo, addestrando e riaddestrando rapidamente gli algoritmi in ambienti interamente digitali.
L’esercito degli Stati Uniti ha dichiarato che il coinvolgimento umano sarà sempre necessario per far funzionare i sistemi d’arma autonomi in futuro. Tuttavia, si prevede che la misura della loro partecipazione al processo decisionale cambierà con il tempo, e questo è già stato un argomento di discussione e di dibattito.
Nel corso della settimana, The War Zone rivelerà ulteriori dettagli sull’uso dell’X-62A a sostegno dell’ACE e sui risultati del programma.
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