Come può INWIT essere al servizio delle città e dei comuni? È questo il senso dell’intervento di Diego Galli, Direttore Generale del primo tower operator italiano, a “Missione Italia 2021-2026 – Il PNRR dei Comuni e delle Città”, l’appuntamento annuale dell’associazione dei Comuni italiani.
Intervenendo nel panel “Sviluppo sostenibile: i progetti del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica”, Galli ha detto: “il nostro contributo allo sviluppo dei territori passa per tre direttrici: le nostre infrastrutture digitali e condivise, il contributo alla riduzione del digital divide e l’abilitazione della Smart Italy, sia nelle città che nelle aree rurali”.
Infrastrutture digitali, il piano al 2026
“Le nostre infrastrutture digitali e condivise rappresentano un ecosistema al servizio di città e comuni. Mettiamo a disposizione dei territori oltre 24mila torri e circa 500 coperture di microantenne distribuite DAS per location indoor, tra cui figurano più di 100 ospedali, 10 università, musei, ma anche metropolitane come la M4 Milano, poli fieristici come Fiera Milano e oltre a 1000 km di tunnel stradali e autostradali coperti con nostri apparati – ha aggiunto Galli -. Nell’arco del Piano Industriale al 2026 aumenteremo gli investimenti a 800 milioni. Questo significa aggiungere 2mila macro-siti e circa 500 ulteriori coperture indoor con il sistema DAS a quelle già attive. Il nostro è un modello di business che definiamo intrinsecamente sostenibile in quanto abilita, attraverso la condivisione dei nostri asset, uno sviluppo più efficiente lungo tutta la catena del valore e coniuga efficienza industriale, economica, sociale e ambientale. Dal recente sondaggio che abbiamo fatto realizzare emerge inoltre come la quasi totalità degli italiani, il 94%, sia consapevole che l’infrastruttura digitale crea valore per il territorio e la collettività e come l’84% sia a favore della loro costruzione. La differenza tra queste percentuali indica che c’è una parte di persone che apprezza le infrastrutture ma non le vuole vicino a casa. Per questo stiamo investendo molto in comunicazione”.
Riduzione del digital divide
“Con le nostre infrastrutture contribuiamo anche alla riduzione del digital divide – ha continuato Galli -. Siamo nella fase esecutiva del Piano Italia 5G PNRR e stiamo portando le nostre torri, equipaggiate con il 5G degli operatori, in 1.385 aree bianche, attualmente in digital divide. Abbiamo inoltre siglato due protocolli d’intesa specifici. Il primo con il Dipartimento per la trasformazione digitale, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), Infratel Italia e gli operatori interessati con l’obiettivo di migliorare la pianificazione degli interventi e aumentare la collaborazione tra pubblico e privato. Il secondo con UNCEM, l’Unione Nazionale dei Comuni ed Enti Montani, per accelerare i tempi di infrastrutturazione digitale del territorio”.
Smart Italy
“Le nostre infrastrutture contribuiscono infine alla creazione di una “Smart Italy”, a supporto dei territori, degli Amministratori locali e degli operatori. Un’Italia smart in cui servizi evoluti, innovazione, sostenibilità e attenzione ai bisogni dei cittadini e del territorio siano gli assi portanti del nuovo modello di sviluppo. Oggi, pensare ad uno smart country non vuol dire solo immaginare una proiezione astratta e futuribile delle città, ma riuscire a gestire le risorse in modo intelligente ed economicamente sostenibile, mettendo al centro dell’attenzione i cittadini e le loro esigenze”, ha concluso Galli.
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