UCCISO CARABINIERE A ROMA CON OTTO COLTELLATE

  News, Rassegna Stampa
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«Chiedo tolleranza zero», tuona il ministro Trenta. È caccia all’uomo.

Roma – Prati, quartiere centrale di Roma, sono le tre di notte circa. Il vice brigadiere Mario Cerciello Rega, assieme ad un collega, stava effettuando un controllo di polizia su due persone sospettate di aver rubato una borsa e di chiedere 100 euro di riscatto alla proprietaria per riaverla. Durante il controllo, uno dei due, ha estratto un coltello e ha pugnalato ben otto volte, di cui una al cuore, il carabiniere. Il vice brigadiere viene prontamente soccorso dal collega e portato al San Spirito, dove decede. Muore così un servitore dello Stato mentre fronteggia l’illegalità. A soli 35 anni e appena sposato.

“Stanotte il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega è stato accoltellato mentre era in servizio. Stringo in un forte abbraccio sua moglie, la sua famiglia e i suoi cari. Sono vicina all’Arma dei Carabinieri e a tutti gli uomini e le donne che quotidianamente mettono a rischio la loro vita per garantire la nostra sicurezza. Chiedo tolleranza zero per i delinquenti che hanno commesso questo vile atto!”, dichiara Elisabetta Trena, ministro della Difesa.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini dice: “Caccia all’uomo a Roma per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finché campa”. Anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, esprime il suo cordoglio e la sua “solidale vicinanza”. Il vicepremier Luigi di Maio scrive sul suo profilo Twitter “è un momento di grande dolore per lo Stato”.

Le volanti della Polizia si recano a sirene spiegate davanti al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, in segno di solidarietà. Indaga la Procura di Roma per omicidio. Allo stato attuale stanno conducendo gli interrogatori di due persone fermate, cittadini americani e studenti della John Cabot University, presso la caserma di via In Selci, il procuratore vicario Michele Prestipino, il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e il pm Maria Sabina Calabretta.

“[…] il conto di un’esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranza e di promesse. E la tragedia reca la cifra più alta: l’infinito…” (Arma dei Carabinieri).

                                                                                                                          Emanuele Cheloni

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