D’accordo, sia pure: tentare di scattare una fotografia a Internet è più difficile che farlo con un ghepardo in corsa. Però qualcuno deve pur provarci, visto che per le aziende, per i governi e in genere per quelli che vengono definiti come stakeholders è fondamentale conoscere bene il contesto in cui si lavora, per non proporre soluzioni datate o fuori fuoco. Anche così si spiega il successo di istituti di ricerca e di analisi, nonché aziende di ricerca e marketing come We Are Social, che in collaborazione con Hootsuite per il settimo anno consecutivo pubblica il suo report Digital 2018. Ecco sette numeri che raccontano come stanno cambiando il mondo ma soprattutto l’Italia del digitale.
Il mondo di Facebook e di Twitter
4,021 miliardi. Più della metà della popolazione mondiale può essere considerata utente Internet, su una cifra complessiva di 7,593 miliardi di persone. Sono 3,196 miliardi a navigare sui social, mentre ben 5,135 miliardi hanno un telefonino a disposizione. E chi accede a Facebook o a Twitter via smartphone è in continuo aumento: gli utenti attivi sono infatti 2,958 miliardi. È proprio quest’ultima categoria ad aver fatto segnare l’aumento percentuale più alto dall’anno scorso, con un +14% rispetto a gennaio 2017, seguita a ruota dagli utenti social in genere, +13%. La crescita degli utenti totali è invece del 7%. Come dire: Internet arriva sempre più lontano, ma a fare la parte del leone rimangono Facebook e gli altri.
Italiani: mai senza smartphone
43,31 milioni. Sono gli utenti Internet in Italia, su una popolazione che sfiora i 60 milioni, per una penetrazione del 73%. Tre persone su quattro insomma sanno come si fa a navigare, anche con competenze base, e più di una su due (34 milioni) è attiva sui social media, da Facebook a Twitter, da Instagram a Linkedin. Gli italiani sono un popolo di “maniaci” dello smartphone, e con le tariffe sempre più basse per la telefonia mobile (su SosTariffe potete trovare ogni giorno le più convenienti) ormai siamo quasi in 50 milioni ad avere un telefonino in grado di spalancarci le porte della rete. 30 milioni, la metà quasi esatta della popolazione, sono quelli che usano proprio il loro iPhone o telefono Android per accedere ai social. La crescita? +10% per gli utenti Internet e gli utenti attivi su social media, mentre sono solo 118.000 gli utenti mobile in più (testimonianza di un mercato ormai saturo da questo punto di vista).
Il 25% della nostra giornata è su Internet
Sei ore. E otto minuti: tanto tempo dedichiamo ogni giorno a Internet su qualsiasi dispositivo, dal PC allo smartphone. Quasi due ore (per l’esattezza un’ora e 53 minuti) se ne vanno per controllare la bacheca, per scegliere il filtro giusto da applicare alla foto del dessert per Instagram, per litigare online con chi non è d’accordo con le nostre idee. In altre parole, un terzo che utilizziamo per Internet è speso nelle attività social. Ma su Internet si fa anche altro: 45 minuti al giorno, in media, sono i tempi d’ascolto per la musica in streaming, da Spotify a Deezer, passando per Apple Music; mentre tra trasmissioni, streaming e video on demand, gli adepti di Netflix o Prime Video superano di poco le tre ore (tre ore e 1 minuto).
Tra dubbi e insicurezze
91%. Sono gli italiani che ritengono (giustamente) che la privacy e la protezione dei dati siano temi molto importanti. Un dato che sembra scontrarsi, però, con le cattive abitudini che abbiamo, dall’accedere tranquillamente al nostro conto corrente online utilizzando Wi-Fi pubbliche, e magari non troppo sicure, all’elaborare password decisamente poco fantasiose (varianti di nome e data di nascita) per i dati più sensibili. Siamo inoltre sospesi tra ottimismo e timore: solo il 53% è convinto che le nuove tecnologie offrano più opportunità che rischi. E la pubblicità viene sopportata davvero poco, se è vero che più di un italiano su tre utilizza programmi di adblock per non ricevere pubblicità mentre navigano.
La fibra e il 4G, gemelli diversi
31,96. È la velocità in Mbps media tramite connessioni fisse, testimonianza della diffusione sempre più massiccia della fibra ottica: sia la “vera” fibra, la FTTH in grado di arrivare fino a 1 Gbit/s in alcune città, sia la FTTC, di più rapida installazione, da 100 o 200 Mega. Il dato è molto vicino a quello delle connessioni mobili, grazie alle potenzialità del 4G: 30,69 Mbps. Altri segnali confermano che il declino di computer e tablet (a questo proposito, solo Amazon e parzialmente Apple possono dire di poter sorridere, quest’anno): il 15% è l’esigua percentuale di chi accede alla Rete più spesso da computer o da tablet, mentre più del triplo, il 40%, ha lo smartphone come strumento preferito per collegarsi e navigare. Un altro 40% accede ugualmente dal telefono mobile, dal computer o dal tablet. Il computer perde il 6%, i tablet un sostanzioso -15% mentre cresce lo share degli smartphone, a +16%. Da non sottovalutare neanche gli altri dispositivi, come ad esempio le console: +19%.
La televisione non abdica: è sempre lei la regina del salotto
94%. In apparente controtendenza, è la percentuale di chi utilizza ancora la normale tv per gustarsi i contenuti televisivi “standard”, cioè la programmazione non on demand o in streaming. Se i tablet naufragano, non così la cara, vecchia televisione, anche in virtù di un coefficiente di innovazione molto più alto: dagli schermi OLED all’HDR, è davvero difficile rinunciare al televisore in salotto, anche per le dimensioni dello schermo in grado di dare un “effetto cinema” impossibile da ottenere anche con i phablet più voluminosi. Gli adepti dell’on demand sono il 18%, lo streaming online su tv è materia per il 16% degli italiani e lo streaming attraverso smartphone, PC e tablet arriva al 20%.
Il fascino irresistibile della chat
- 1. La posizione di WhatsApp tra le applicazioni più usate dagli italiani, in base agli utenti attivi ogni mese e al numero di download. Un popolo di comunicatori, visto che Facebook Messenger si guadagna la medaglia di bronzo (al secondo posto ovviamente c’è Facebook). Poi, a seguire: Instagram, Amazon, Shazam, IlMeteo – senza previsioni del tempo non si può stare –, Spotify, Tripadvisor e Telegram.
Fonte: https://www.slideshare.net/wearesocial/digital-in-italia-2018
SosTech. I 7 numeri che ci raccontano Internet in Italia oggi