Il decennio digitale europeo
Entro il 2030 l’Unione europea vuole raggiungere obiettivi di grande portata in termini tecnologici, culturali, sociali ed economici. Il decennio digitale europeo, come è stato definito da Bruxelles, si svilupperà attorno ad alcuni punti cardinali, tra cui le infrastrutture di rete, la transizione digitale di imprese, industrie e dell’interno sistema economico, nonché della Pubblica Amministrazione.
Si vuole offrire alla popolazione, che nel frattempo deve maturare nuove conoscenze e linguaggi adeguati all’innovazione, una connettività gigabit in qualsiasi territorio degli Stati dell’Unione, compresa la copertura 5G.
Ad oggi, come previsto anche dal piano europeo di transizione digitale, la miglior soluzione per offrire connettività gigabit ad alta velocità ad utenti domestici e aziende è la fibra, il modello Fiber to the home o Ftth. Ci sono però delle aree, definite rurali o montane, che difficilmente saranno raggiunte da questa tecnologia. Per superare il problema sono state proposte nuove soluzioni ugualmente affidabili e di pari qualità.
Si vuole che le imprese, anche le piccole e medie organizzazioni, siano in grado di sfruttare i servizi cloud, di utilizzare i big data e l’intelligenza artificiale, anche grazie ad una rete di almeno 10 mila nodi periferici a impatto ambientale e climatico zero.
Tutti oltre il 5G
Pienamente in linea con gli obiettivi del “Digital compass 2030”, il progetto europeo “Terranova” vuole implementare le reti di nuova generazione per iniziare a sfruttare a pieno le potenzialità del 5G e soprattutto del paradigma “Beyond 5G” e quindi del 6G.
Obiettivo dell’Unione è accelerare sulla strada delle nuove tecnologie finalizzate a favorire l’utilizzo da parte delle imprese di soluzioni avanzate per la presenza virtuale nelle riunioni e negli incontri, per applicare la stampa 3D, per arrivare ad una piena guida autonoma e connessa nel settore automotive, fino all’automazione del lavoro.
Serve però investire in innovazione e ricerca per superare i limiti attuali del 5G, che sono legati all’infrastruttura disponibile, alla larghezza di banda disponibile, alla velocità di elaborazione dei dati, al costo e al consumo di energia.
Il progetto ha cercato si superare tali vincoli passando per l’innovazione del design e dell’architettura di base: “I ricercatori hanno sviluppato una connettività wireless a velocità terabit-per-secondo, ridisegnando i ricetrasmettitori per estendere la capacità e l’affidabilità dei collegamenti in fibra ottica alle reti wireless. Questo offre agli utenti una connettività ad alta velocità. Il team ha progettato segnali e protocolli di rete per sfruttare la nuova larghezza di banda e renderla disponibile oltre il 5G al fine di aumentare la velocità di connettività”, si legge in un comunicato della Commissione europea dedicato al progetto.
È stato proposto un sistema di accesso wireless terahertz o THz, a partire da “un nuovo algoritmo di adattamento del collegamento che tiene conto della larghezza di banda dipendente dalla distanza che si trova nel regime THz”. I ricercatori hanno anche sviluppato “nuovi algoritmi di beamforming in grado di tracciare la qualità di questa tecnica per prestazioni ottimali oltre il 5G, per mezzo di trasmissioni con apertura del fascio estremamente ridotta”, detto «fascio a matita».
https://www.key4biz.it/oltre-il-5g-nellue-connettivita-terahertz-con-il-nuovo-design-della-rete/362467/