La più grande nave da guerra iraniana ed una raffineria prendono fuoco.

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Qualcosa di grave sta succedendo in Iran. Proprio mentre i negoziatori si stavano preparando a incontrarsi a Vienna mercoledì per concludere l’ultimo round di colloqui sul rilancio dell’accordo nucleare, la più grande nave da guerra iraniana ha preso fuoco mercoledì nel Golfo di Oman ed è affondata in circostanze poco chiare.

Le agenzie di stampa Fars e Tasnim hanno riferito che gli sforzi per salvare la nave da guerra, con funzioni di supporto,   chiamata Kharg (dal nome dell’isola dove si trova il principale terminal petrolifero dell’Iran), sono stati un fallimento. L’incendio è divampato intorno alle 02:225 ora locale a circa 1.270 chilometri (790 miglia) a sud-est di Teheran, nel Golfo di Oman, non lontano dallo Stretto di Hormuz, dove negli ultimi anni sono state attaccate diverse petroliere saudite (la marina americana ha accusato gli iraniani di usando mine patella per effettuare questi attacchi).

Secondo quanto riferito, l’incendio è infuriato per 20 ore prima che la nave affondasse. Sembra che l’intero equipaggio sia uscito sano e salvo dalla nave. L’incendio è avvenuto durante una “operazione navale di addestramento” e non è chiaro esattamente cosa lo abbia causato.

“Tutti gli sforzi per salvare la nave non hanno avuto successo ed è affondata”, ha detto l’agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Fars.

Secondo l’AP, il Kharg è una delle poche navi della marina iraniana in grado di fornire rifornimento in mare ad altre navi. Il Kharg può anche sollevare carichi pesanti, trasportando anche una rampa di lancio per elicotteri. La nave da guerra, costruita in Gran Bretagna e varata nel 1977, è entrata nella marina iraniana nel 1984 dopo lunghi negoziati seguiti alla rivoluzione islamica iraniana del 1979.

Questa non è la sola cosa che ha preo fuoco in Iran quest’oggi. L’agenzia di stato iraniana Tasnim ha mostrato un grande incendio in una grande raffineria  identificata come quella di  Shahid Tondguyan, considerata tra le più grandi del Paese.

Coincidenza? O stiamo ora assistendo a un ritorno alla situazione dell’estate del 2020 che ha visto attacchi e  sabotaggi su petroliere, siti militari e nucleari che hanno coinvolto Israele e Iran?

Il tempismo è interessante anche dato che l’Iran e l’Occidente sembrano sul punto di completare un accordo nucleare restaurato a Vienna, il che significa che gli Stati Uniti abbandonerebbero le sanzioni e consentirebbero all’Iran di perseguire lo sviluppo di una “pacifica energia nucleare”. Israele ha promesso di fare di tutto per impedire un tale accordo che Tel Aviv vede come un percorso verso le armi nucleari.


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