AI e lavori domestici, risparmieremo il 40% del nostro tempo entro 10 anni

  ICT, Rassegna Stampa
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Lavori domestici, grazie all’AI li faremo in sempre meno tempo

I lavori domestici ci portano via parecchio tempo, non sono retribuiti e allo stesso tempo non si possono evitare, al massimo rimandare. Insomma, prima o poi i piatti e i panni sporchi vanno lavati, così come si deve buttare la spazzatura e passare l’aspirapolvere, solo per citare le attività quotidiane o settimanali più comuni.

L’innovazione tecnologica comunque corre veloce e per i più insofferenti alle incombenze domestiche arrivano buone notizie da due progetti finanziati dall’Unione europea: “Famsizematters” e “GenTime”.

La rivista scientifica Plose One ne ha pubblicato i risultati preliminari e sembra che l’impiego crescente di automazione e intelligenza artificiale (AI) potrebbe farci risparmiare il 40% del nostro tempo nello svolgimento dei lavori domestici.

Ci penserà l’AI a fare la spesa, noi potremo fare altro

Ma quanto le attività domestiche e di cura dei bambini sono automatizzabili?  
Una prima risposta l’hanno data ricercatori britannici e giapponesi, coinvolgendo ed esaminando le risposte di 65 esperti di AI in riferimento a 17 attività domestiche.

Le risposte raccolte ci consentono di dire che per quel che riguarda la spesa alimentare, ad esempio, è molto probabile (59%) che sarà l’AI a farla al posto nostro tramite app, seguita dall’utilizzo di servizi (52%) e dall’acquisto di altri prodotti e articoli per la casa e i suoi proprietari (50%).

Altre attività che potremmo svolgere in misura minore entro una decina d’anni saranno le pulizie domestiche, lavare le stoviglie e cucinare, di cui complessivamente gli esperti ritengono automatizzabile circa il 46%.

L’intelligenza artificiale “potrebbe liberare ore in più nella vita delle persone per il lavoro retribuito e il tempo libero, soprattutto per le donne”, è riportato nello studio.

Niente AI per la cura delle persone e poi c’è il fattore ‘costo’

All’ultimo posto c’è la cura dei figli, con un dato vicino al 21%. In effetti, le attività di cura delle persone sono da sempre le meno automatizzabili e soggette all’impiego di soluzioni di AI, anche tra 10 anni.

In più, oltre alla massima centralità della persona nella cura, ammesso che si trovi una tecnologia adatta all’automazione di questi servizi, rimarrebbe eticamente e socialmente inaccettabile delegarli ad una macchina.

Non ultimo, tra i fattori che impattano negativamente nell’automazione delle faccende domestiche e delle cure parentali è la voce “costo”.

Secondo lo studio, infatti, sono i bilanci delle famiglie a determinare il tipo di tecnologie sviluppate e commercializzate, considerato che molti compiti manuali sono automatizzabili. Il “vero collo di bottiglia”, secondo un esperto, è il “costo dell’automazione”.

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