I ricercatori della Columbia University hanno sviluppato un algoritmo che può impedire ai microfoni di cellulari, assistenti vocali e altri dispositivi di interpretare le conversazioni degli utenti
Come riporta Bleeping Computer, l’algoritmo è predittivo: inferisce cosa sta per dire la persona e genera un rumore di fondo (bisbiglio) in tempo reale per coprire il suono. Per ora il sistema funziona solo con l’inglese è ha successo nell’80% dei casi. Il volume del rumore è abbastanza basso da non disturbare la conversazione.
Può rendere il parlato indecifrabile per le tecnologie di riconoscimento vocale automatico, a prescindere dal software utilizzato e dalla posizione del microfono. L’annuncio dell’università promette che saranno incluse altre lingue e che il suono di copertura sarà reso completamente impercettibile.
I microfoni oggi sono integrati in quasi tutti i dispositivi e tecniche di riconoscimento vocale automatico permettono di proporre agli utenti pubblicità basate sui contenuti delle loro conversazioni.
Sono stati fatti altri tentativi di usare del rumore bianco per mitigare questi rischi. Senza un modello predittivo con l’hardware attuale non risulta però possibile, secondo i ricercatori, farlo con la velocità necessaria, quasi istantanea. Il modello predittivo consente di generare sussurri pensati per rendere indistinguibili le parole che il programma si aspetta stiano per essere pronunciate.
Il sistema della Columbia University, basato su modelli predittivi di reti neurali, considera tutte le parole che i programmi di riconoscimento vocale sanno interpretare, calcola quando l’utente le pronuncerà e crea il sussurro al momento giusto. Come i ricercatori spiegano nel loro articolo, il tempo ideale per la predizione è 0,5 secondi nel futuro.
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