AMD e Google partner per la cibersicurezza

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AMD e Google hanno reso nota una pluriennale collaborazione sulla cibersicurezza dei processori EPYC tra tre team di ricerca di Google e il gruppo di Amd che si occupa di firmware

AMD e Google hanno reso nota la collaborazione, in corso da cinque anni, tra due team di Google Cloud Security, l’unità Project Zero (che si focalizza sulla ricerca di vulnerabilità per il colosso di Mountain View) e il gruppo di AMD che si occupa di firmware.

L’obiettivo della collaborazione era di fare un audit dettagliato dell’hardware e dei processori di AMD. A questo scopo Google ha avuto un accesso senza precedenti al codice sorgente e ai meccanismi di sicurezza dell’azienda.

Nel report sui risultati ottenuti finora attraverso la collaborazione, ancora in corso, i team di Google spiegano come l’analisi si sia focalizzata sulla tecnologia di Confidential computing (CC) di AMD. Il Confidential computing (CC) protegge i dati in uso svolgendo le operazioni di calcolo in un ambiente di esecuzione la cui sicurezza è tutelata a livello di hardware.

Questi ambienti isolati aiutano a prevenire l’accesso non autorizzato o la modifica delle applicazioni e dei dati durante il loro utilizzo. Aumentano così le garanzie di sicurezza per le organizzazioni che gestiscono dati sensibili in ambienti cloud hosted.

Tra gli obiettivi del progetto c’era fare un audit del firmware Secure Encrypted Virtualization (SEV) di AMD, migliorare la sicurezza del Secure Processor (ASP) dell’azienda e aumentare la fiducia del pubblico nelle tecnologie di Confidential Computing.

Nel corso della collaborazione, la partnership ha individuato e risolto 19 vulnerabilità in totale. I team di Google hanno inoltre concluso che il firmware SNP di AMD risponde a elevati standard di sicurezza.

Gli autori del report sottolineano la difficoltà legata a firmware e componenti hardware proprietari nel fare valutazioni sulla sicurezza dei sistemi. Si propongono con il loro esempio di stimolare chi progetta sistemi sicuri a condividere più dettagli sui propri design e le proprie implementazioni perché ritengono che sia l’unico modo per fare degli audit e creare fiducia nei sistemi.

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