L’asteroide Apophis, che prende il nome dal dio egizio Apopi, signore del caos e della distruzione, è un asteroide vicino alla Terra che ha suscitato grande attenzione a causa del suo avvicinamento al nostro pianeta. Praticamente saremo sfiorati nel 2029
Scoperto nel 2004, Apophis è classificato come oggetto potenzialmente pericoloso. Se si avvicinerà al pianeta nel 2029 come previsto, l’influenza gravitazionale sarà sufficiente a provocare scosse gravitazionali:
Un recente studio guidato da Ronald-Louis Ballouz del Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory suggerisce che l’asteroide 99942 Apophis potrebbe subire delle scosse, simili a terremoti, a causa dell’attrazione gravitazionale della Terra durante il flyby ravvicinato del 13 aprile 2029, con simulazioni che indicano cambiamenti significativi della superficie.
Apophis, grande circa 340 metri, passerà a circa 32.000 chilometri dalla Terra, più vicino di molti satelliti in orbita.
Quando Apophis è stato scoperto il 19 giugno 2004 da Roy Tucker, David Tholen e Fabrizio Bernardi durante la University of Hawaii Asteroid Survey (UHAS), i calcoli iniziali indicavano che avrebbe potuto avvicinarsi alla Terra con un rischio di collisione, soprattutto durante il suo passaggio nel 2029. Non ha aiutato il fatto che il suo nome derivi dal dio egizio delle tenebre e del caos.
Le stime iniziali sul rischio di collisione arrivavano al 2,7% e Apophis ha ottenuto il punteggio più alto mai raggiunto sulla “scala Torino”, un metodo utilizzato per valutare la minaccia che un asteroide rappresenta per la Terra.
Tuttavia, nuovi calcoli e osservazioni hanno portato gli scienziati a concludere che non ci sarà alcun impatto…. per almeno 100 anni.
….Utilizzando i dati disponibili all’epoca, gli astronomi ritenevano che ci fosse la possibilità che il flyby potesse alterare la traiettoria di Apophis in modo da allinearlo a una collisione con la Terra nel 2068.
Tuttavia, le osservazioni radar di Apophis effettuate dal Goldstone Deep Space Communications Complex della NASA in California e dal Green Bank Observatory, in West Virginia, nel marzo 2021 hanno migliorato notevolmente le nostre conoscenze sull’orbita attuale dell’asteroide e hanno permesso agli astronomi di escludere definitivamente qualsiasi possibilità di impatto con la Terra per almeno 100 anni.
Anche se non colpirà la Terra, Apophis sarà abbastanza luminoso nei cieli da essere visibile a occhio nudo. Una festa per gli astronomi e gli appassionati!
Come ho già detto, i gruppi di osservazione della National Aeronautics and Space Administration (NASA) stanno attualmente preparando i loro piani per osservazioni ravvicinate e personali.
La missione OSIRIS-APEX è programmata per visitare l’asteroide. Essa prosegue la missione OSIRIS-REx, che ha raccolto e restituito con successo campioni dall’asteroide Bennu.
OSIRIS-APEX è una missione per studiare i cambiamenti fisici dell’asteroide Apophis che deriveranno dal suo raro incontro ravvicinato con la Terra nell’aprile 2029. In quell’anno, l’orbita di Apophis lo porterà a meno di 20.000 miglia (32.000 chilometri) dalla superficie terrestre, più vicino alla Terra dei nostri satelliti più alti. L’attrazione gravitazionale del nostro pianeta dovrebbe alterare l’orbita dell’asteroide, modificarne la velocità di rotazione sul proprio asse ed eventualmente provocare scosse o frane che ne modificheranno la superficie.
OSIRIS-APEX permetterà agli scienziati sulla Terra di osservare questi cambiamenti. Inoltre, la sonda OSIRIS-APEX si immergerà verso la superficie di Apophis – un asteroide “pietroso” composto da materiale silicato (o roccioso) e da una miscela di nichel e ferro metallici – e accenderà i suoi motori per sollevare rocce e polvere. Questa manovra permetterà agli scienziati di dare un’occhiata alla composizione del materiale appena sotto la superficie dell’asteroide.
Sono in corso di pianificazione anche altri progetti satellitari, tra cui quelli relativi alla difesa planetaria.
Nell’ambito dell’auspicato progetto “NEAlight”, un team della Julius-Maximilians-Universität Würzburg (JMU), guidato dall’ingegnere spaziale Hakan Kayal, ha rivelato tre concetti per tali veicoli spaziali. Ognuno dei satelliti proposti avrà l’obiettivo di sfruttare questo passaggio di asteroidi perché la Terra vive un evento del genere solo una volta ogni millennio.Ap
L’obiettivo? Raccogliere dati che possano aiutare gli scienziati a comprendere meglio il sistema solare e forse anche a sviluppare misure di difesa contro gli asteroidi pericolosi.
E magari predisporre piani per evitare che qualche asteoride vagante si schianti sulla Terra, facendoci fare la fine dei dinosauri. Non bisogna lasciare la caso l’estinzione dellla razza umana, dobbiamo riuscirci noi, coscientemente.
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