La sostenibilità (ambientale, economica e tecnologica) e sicurezza dell’IT a “Do IT now” di Aruba
“La sostenibilità economica dell’IT non può oggi prescindere da un processo di filiera anch’esso sostenibile che interessi l’intero ciclo produttivo”. Con queste parole, Stefano Cecconi – Amministratore Delegato di Aruba – ha dato il via all’evento “Do IT now”, l’incontro in programma a Ponte San Pietro sui temi della sostenibilità economica, tecnologica ed ambientale dell’IT, ospitato da Aruba – con la sponsorship di Intel e VMware – presso il nuovo Auditorium del Global Cloud Data Center, il Campus di data center più grande d’Italia.
“Tutta la filiera dovrebbe disporre di un processo di sostenibilità che non venga mai delegato alle singole realtà produttive e che non può prescindere da ciò che accade a monte. Nel nostro settore, non si possono solo mettere a disposizione delle infrastrutture iper-efficienti da un punto di vista energetico senza preoccuparsi del modo in cui vengono progettate le soluzioni IT, di come dati e servizi vengono gestiti ed erogati e dell’uso che il singolo utente ne fa. Per questa ragione, affinché la sostenibilità si concretizzi realmente in tutte le sue accezioni – economiche, ambientali, tecnologiche e sociali – serve mettere a frutto una cultura della sostenibilità e fare squadra, così da disporre del contributo attivo di tutta la filiera.” ha continuato Cecconi, raccontando le numerose novità che hanno interessato l’azienda e che hanno portato all’odierna inaugurazione di 2 nuovi data center di ultima generazione all’interno del Campus Aruba di Ponte San Pietro. Un polo tecnologico all’avanguardia nel quale sono custoditi e transitano attualmente i dati di milioni di cittadini e di aziende italiane e internazionali.
Di dati, infatti, e della loro sicurezza ha parlato Roberto Baldoni, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che all’interno del suo keynote speech introduttivo ha fatto il punto sull’importanza di una strategia nazionale di cybersicurezza nell’attuale contesto di mercato. “Dobbiamo iniziare a ragionare in maniera autonoma nel nostro paese in merito ai temi legati a protezione e sicurezza digitale. I nostri dati, il nostro tesoro più prezioso, non devono essere collocati in altri paesi. Per questo è imprescindibile un’autonomia strategica all’interno del settore della cybersicurezza. Il 2023 sarà l’anno dell’accelerazione tecnologica, motivo per cui dobbiamo capire in modo concreto su cosa e chi possiamo contare in questo momento per la crescita e la difesa del cyberspazio italiano, anche per permettere ad aziende come Aruba di continuare a crescere in maniera armonica.”
Nel corso del suo intervento Roberto Baldoni ha lanciato un ulteriore messaggio per sensibilizzare chiunque si affacci al mondo digitale senza le adeguate competenze: “Il concetto di sicurezza sta avanzando su due fronti: il primo riguarda la trasformazione digitale, il secondo la consapevolezza. Siamo noi che inconsapevolmente o meno possiamo causare rischi o creare vulnerabilità. Per modificare tale dinamica serve fare un salto culturale: viviamo in un mondo fisico e digitale al contempo. Le regole del mondo fisico le conosciamo, ce le hanno spiegate, quelle del mondo digitale invece le impariamo da soli di fronte a uno schermo. Ma dovremmo ragionare allo stesso modo in entrambi i casi: controllare, verificare, e poi aprire un file: pensare prima di cliccare è il nostro nuovo algoritmo“.
La sovranità tecnologica tra sostenibilità economica e ruolo delle piattaforme
Con la moderazione della giornalista di Sky Tg24, Tonia Cartolano, si è poi aperto il panel legato al tema della sovranità digitale, attraverso cui si è indagato nel dettaglio il tema della sostenibilità economica dell’IT e il ruolo assunto oggi dalle piattaforme tecnologiche all’interno di un tale contesto.
Secondo Giorgio Girelli, General Manager di Aruba Enterprise, la sostenibilità rappresenta un’attitudine volta a creare valore. “Raggiungere quest’attitudine è un percorso che abbiamo avviato tanti anni fa in Aruba attraverso un’attenzione minuziosa alla gestibilità del sistema per mitigare i rischi e allo sfruttamento di tutte le risorse disponibili. Basti pensare al sistema di raffreddamento geotermico, agli impianti fotovoltaici ovunque ci sia una resa significativa o all’acquisizione di centrali idroelettriche. Per ottenere dei risultati concreti su larga scala, in un momento di cambiamento così accentuato, è essenziale fare rete, così che ognuno possa fare la propria parte: il punto di partenza è la riduzione degli sprechi, in quanto più lo spreco sta in alto nella catena e più la sua inefficienza si riverbera nei livelli sottostanti.”
Di questo “modello Aruba” ha scelto di avvalersi anche Euronext, che ha raccontato le sue ambizioni e la trasformazione che l’ha coinvolta negli ultimi anni attraverso le parole di Manuel Bento, Chief Operating Officer di Euronext: “Oggi l’infrastruttura di Aruba gestisce la negoziazione dei mercati finanziari di 6 paesi mentre il settimo sarà migrato l’anno prossimo. I clienti colocalizzati a Basildon ci hanno già seguito tutti qui conquistati dal livello tecnologico che siamo riusciti a raggiungere, con ricadute positive anche sui loro obiettivi ESG, dal momento che questa struttura è un green data center, pensato anche per ridurre l’impatto carbonico della stessa Euronext.” Un commento che nasce dall’esperienza diretta dell’azienda, che in poco più di un anno ha completato la migrazione del proprio data center da Londra a Ponte San Pietro, trasportando con sé tutti i dati delle borse di Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona, Oslo, Milano e Parigi, oggi custoditi all’interno di Global Cloud Data Center.
Il tema della tutela dei dati è stato affrontato, in particolare, anche da Francesco Bonfiglio, CEO di Gaia-X, intervenuto all’evento “Do It now” per spiegare le ultime novità legate al progetto europeo da lui presieduto, che rappresenta “l’Unione Europea per l’economia dei dati”. Bonfiglio ha infatti commentato in collegamento da remoto: “Con centinaia di membri, provenienti da tutti i settori, che rappresentano la voce del mercato, il progetto Gaia-X sta definendo le nuove regole per il settore digitale in Europa, dando voce ad ogni opinione e creando un quadro di principi e tecnologie per regolamentare la Sovranità Digitale in termini concreti.”
Integrazione della tecnologia nella value chain e nelle strategie aziendali
Dello stesso avviso Pierre Chastanet – Head of Unit Cloud and Software DG Connect, Commissione Europea – che ha dichiarato: “Per entrare in una dimensione europea, è necessario un cambio di paradigma: non ricostruire il modello hyperscale ma sfruttare l’approccio distribuito in Europa, federando le capacità europee di elaborazione dei dati. Gli obiettivi del Decennio Digitale che ci prefiggiamo prevedono di avere il 75% delle imprese europee nel cloud entro il 2030 e 10.000 nodi edge in tutta Europa. I requisiti essenziali per il cloud europeo verteranno su requisiti di elevata sicurezza, conformità alla protezione dei dati, facilità di cambiare fornitore ed elevati livelli di efficienza energetica.”
A chiudere il dibattito sui temi della sostenibilità economica, tecnologica ed ambientale dell’IT è stato Agostino Santoni, Vicepresidente di Confindustria con delega al Digitale, parlando dell’importanza delle competenze digitali degli addetti ai lavori e di una cultura aziendale orientata sempre più al digitale per abilitare una vera trasformazione in chiave sostenibile. “È necessario favorire la diffusione di una cultura in grado di accelerare il processo di integrazione della tecnologia nella value chain e nelle strategie aziendali, per predisporre al meglio le nostre imprese a definire nuovi modelli di business sempre più sostenibili e strettamente correlati agli obiettivi economici e di redditività, innovando a livello di processi, di prodotti e di servizi offerti.”
Di trasformazione digitale e sostenibilità legati alle soluzioni e agli strumenti essenziali per un IT a prova di futuro si è invece discusso all’interno del secondo Panel della giornata, che ha visto ancora la presenza di autorevoli speaker impegnati a fare il punto sullo stato dell’arte del cambiamento in atto.
Il ruolo centrale dell’ICT nella transizione (continua)
Roberto Andreoli – Group CIO e CTO, Transport Innovation and Technology – ha così portato il proprio contributo alla platea affrontando il tema della trasformazione nell’area Trasporti e Mobilità, evidenziando come risulti sempre più necessario in questo settore compiere scelte di change management e di architecture management efficaci. “Senza il supporto delle aziende IT è praticamente impossibile sostenere questa trasformazione in continuo cambiamento che richiede appunto implementazioni sicure e performanti in tempi sempre più rapidi per soddisfare le esigenze di chi si muove sul territorio. È per noi essenziale contare sull’aiuto di chi possa liberare le aziende dall’onere di gestione di una ‘ordinaria amministrazione ICT’ contando su servizi ‘as a service’ sempre più innovativi e performanti.”
Un pensiero supportato anche da Eric Benedetti, CEO Euronext Technologies e CIO Borsa Italiana, che ha anticipato il progetto di creazione di un hub finanziario europeo con base al Global Data Centre IT3 di Aruba divenuto recentemente il principale centro di liquidità dei mercati azionari europei, che si estenderà a breve anche al mercato secondario dei titoli di stato italiani (MTS) nonché ai servizi di post-trading (Euronext Clearing). Benedetti ha rimarcato il ruolo fondamentale di Aruba nell’avvio del servizio e ha spiegato le nuove esigenze di creazione di una infrastruttura di mercato a livello europeo, autenticamente sostenibile ed in grado di rispondere alle sfide relative alla cybersecurity ed alla protezione dei dati.
“La tecnologia può tutto e può garantire una crescita aziendale sostenibile che passa attraverso la gestione della complessità tecnologica”. Questo è stato il pensiero di Konstantin Kostenarov – CIO e CTO di BIESSE Group S.p.A. – secondo cui “il ruolo dell’ICT oggi è trasformare la complessità di un ambiente tecnologico maturo in un ecosistema trasparente all’interno del quale l’organizzazione aziendale possa evolversi”. Lo sviluppo delle tecnologie non è quindi più fine a sé stesso e attento soltanto a garantire la fruibilità del business, secondo Kostenarov, ma serve oggi per aprirsi ad una visione laterale che coinvolga orizzonti inesplorati e crei i presupposti per nuovi progetti di business.
Il ruolo essenziale della tecnologia per la trasformazione digitale è stato anche il core dell’ultimo intervento di Fabrizio Garrone – Enterprise Solution Director, Aruba Enterprise – che ha ben riassunto e valorizzato quanto espresso nel corso del dibattito: “Il ruolo delle aziende ICT, come Aruba, è anche quello di stimolare un cambiamento non solo tecnologico ma anche culturale ed organizzativo. Il mezzo per farlo è il cloud che – attraverso nuovi approcci che lo rendano sempre più sostenibile, come il FinOps e il rightsizing – diventa fattore abilitante, mettendo in discussione i metodi aziendali tradizionali di controllo e dando vita ad una vera e propria rivoluzione grazie alla quale cambiano profondamente tutti i comportamenti ed i processi di governance.”
https://www.key4biz.it/aruba-il-futuro-dellit-e-nella-sostenibilita-di-filiera-levento-di-ponte-san-pietro/426967/