Auto connesse, 125 milioni di veicoli entro il 2022 e il mercato attende le pubblicità in-cars

  ICT, Rassegna Stampa
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Il mercato delle auto connesse in rete, le connected cars, crescerà ad un ritmo impressionante, calcolato da Counterpoint Research attorno al 270% entro il 2020, con la spedizione di 125 milioni di veicoli tra il 2018 ed il 2022.

Sono i dati di una nuova indagine globale sull’appeal dei veicoli “always on”, che già oggi, prima dell’arrivo del 5G, cominciano a far parlare abbondantemente di sé, soprattutto in termini di servizi, applicativi e software.

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Studi molto recenti ci evidenziano la possibilità di un mercato che già da quest’anno potrebbe offrire ottime prospettive di vendite e ricavi. Entro il 2025, stando alle stime di Markets and Markets, il mercato delle auto connesse in rete varrà poco meno di 220 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo (Carg 2017-2025) del 14,8%.

Si calcola che per il 2020 la penetrazione delle connected cars in Europa possa raggiungere il 100% in grandi paesi come Germania, Regno Unito e Francia, soprattutto grazie all’entrata in vigore del servizio eCall dell’Unione europea.

Cina e Stati Uniti da soli rappresenteranno il 45% del mercato globale e la Cina da sola il 32% delle spedizioni. Certo, prendendo in considerazione solo le reti di telecomunicazione, se per il momento lo standard più utilizzato è il 3G, in attesa del 5G, sarà il 4G ha coprire il 90% dei veicoli connessi in rete.

Quando le reti 5G saranno pienamente attive e accessibili, in considerazione dei maggiori investimenti in infrastrutture e tecnologia, Giappone e Corea del Sud diventeranno inevitabilmente i due mercati leader.

In una recente analisi di GenPop, si è calcolato che ogni passeggero in automobile spende “in media” 52 minuti al giorno in diverse attività: in Europa, su un’ora di tempo passata in auto, 22 minuti sono per guardare la strada e basta, 17 minuti sono sfruttati per comunicare (telefonate, messaggi, chat, email), 5 minuti per guardare video, film, serie tv e giocare ai videogiochi, altri 5 minuti per leggere ed informarsi, 5 minuiti per lavorare (telefonate, email, messaggi esclusivamente in ambito lavorativo), 5 minuti infine per riposarsi e un minuto per lo shopping online.

E proprio su quell’ultimo minuto dedicato agli acquisti online, o a cercare informazioni su potenziali acquisti da fare in futuro, che si stanno concentrando gli advertisers di tutto il mondo. Le pubblicità in-car, saranno sicuramente un altro ambito molto sfruttato dagli inserzionisti e sicuro guadagno per molti, con il tempo medio dedicato che salirà prepotentemente nei prossimi anni.

Già oggi sappiamo che il 67% degli automobilisti americani troverebbe molto utile che la propria macchina si trasformasse in un’agenda virtuale quotidiana degli appuntamenti, degli impegni e delle cose da fare più urgenti, mentre un 30% circa vorrebbe essere avvertito in caso passasse vicino ad un negozio che fa sconti su prodotti che gli interessano, o anche vicino ad un ristorante che magari offre un nuovo menù a prezzo ridotto.

Insomma, molti automobilisti vedono di buon occhio un’automobile che gli ricorda cosa fare durante il giorno, che gli suggerisce dove mangiare, fare il pieno/la ricarica, acquistare prodotti a prezzi convenienti, o andare al cinema/teatro per vedere il film/spettacolo che tanto aspettava

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