Stamattina si sono tenute le audizioni al Senato in merito all’impatto del Covid-19 e del lockdown sul settore della cultura, quindi sull’industria dell’audiovisivo. Per la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV) è intervenuto in diretta streaming il suo Segretario Generale, Federico Bagnoli Rossi.
La Federazione, in quanto organizzazione che dal 1988 è impegnata nella tutela della proprietà intellettuale, del diritto d’autore e dei diritti connessi, combattendo contro tutte le forme di illecita duplicazione di opere cinematografiche e audiovisive, ha illustrato alla Commissione Istruzione pubblica e Beni culturali del Senato della Repubblica quelli che sono stati i fenomeni di pirateria più evidenti e le modalità di contrasto nel periodo del lockdown, indicando anche le possibili strade da percorrere per il rilancio del settore.
Un’Associazione “di scopo”, come ha spiegato Bagnoli Rossi, perché nelle sue attività quotidiane si occupa di sostenere l’intero settore audiovisivo e i suoi Associati e che comprendono l’intera filiera dalla produzione alla distribuzione, e promuovendo il mercato legale tramite apposite azioni di enforcement e comunicazione.
Qualche dato FAPAV sul lockdown
“Il nostro Paese rimane in prima linea nella lotta ed il contrasto alla pirateria audiovisiva. Grazie all’indagine condotta con Ipsos, sappiamo che il danno economico per il Sistema Paese è superiore a un miliardo di euro l’anno. Per questo la pirateria rimane un alert di massima rilevanza”, ha dichiarato Bagnoli Rossi.
“Per quel che riguarda il lungo periodo di lockdown dovuto alla pandemia di Coronavirus in tutto il mondo, pur non avendo ancora dei dati ufficiali relativi a quanto accaduto, vogliamo condividere con voi alcune considerazioni, poiché abbiamo rilevato un aumento del trend di ricerca di parole chiave legate allo streaming e al consumo dei contenuti audiovisivi, ovviamente non riconducibili necessariamente al solo consumo pirata. È però deducibile come vi sia stato un picco di traffico associato anche a parole chiave che contenevano al loro interno nomi di noti siti illeciti”.
“L’altro grande fenomeno che abbiamo rilevato è collegato alle IPTV illegali, piattaforme che consentono per pochi euro l’accesso illecito a migliaia di canali televisivi a pagamento. Le IPTV illegali che hanno sfruttato l’emergenza pandemica per promuovere ulteriormente le proprie piattaforme pirata, proponendo offerte diversificate che hanno fatto leva proprio sulla necessità di dover restare a casa”.
“È bene poi ricordare che in questi mesi difficili sono proseguite le attività portate avanti a contrasto della pirateria, quindi le Forze dell’Ordine e AGCOM”, ha evidenziato il Segretario Generale FAPAV.
Agcom e Forze dell’ordine
“Nei primi sei mesi dell’anno e nonostante il periodo di fermo, l’Autorità ha lavorato in maniera continua ed efficace e siamo riusciti ad ottenere il blocco 237 siti massivi di pirateria. Agcom ricopre ora un ruolo insostituibile anche nella fase della ripartenza – ha continuato – perché con le sue azioni di tutela ha il compito di proteggere e sostenere l’industria audiovisiva, i suoi contenuti e la sua offerta anche in ottica di futuro del settore, che è inevitabilmente legato all’innovazione digitale”.
“Fortemente impegnate in questa fase difficile anche tutte le Forze dell’Ordine, nello specifico la Guardia di Finanza, che solo nell’ultimo mese ha portato a compimento importanti operazioni antipirateria a contrasto soprattutto delle IPTV illegali”.
“Per questo ringraziamo le Istituzioni che in questi mesi complicati hanno tenuto alta l’attenzione sul fenomeno della pirateria audiovisiva, dal Viceministro dell’Interno Vito Crimi al Sottosegretario di Stato all’editoria Andrea Martella, assieme a molti altri parlamentari che si sono spesi sul tema”, ha aggiunto Bagnoli Rossi.
“Oggi in Italia si riesce a contrastare questi fenomeni illeciti con molta più forza ed efficacia. Nei prossimi mesi sarà quindi fondamentale continuare su questa strada e potenziare gli strumenti a nostra disposizione nella lotta alla pirateria”, ha ricordato il Segretario Generale della FAPAV in chiusura.
“Per far ripartire l’industria dell’audiovisivo serviranno certamente nuove risorse, ma anche un livello più elevato di protezione e tutela dei suoi contenuti dagli attacchi della pirateria e dal sistema delle IPTV illegali”.
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