Bando Cultura Crea 2.0, aiuti per il settore produttivo del patrimonio culturale italiano

  ICT, Rassegna Stampa
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Finanza Agevolata è la rubrica a cura di Sercam Advisory dedicata agli aggiornamenti sui bandi pubblici (europei, nazionali, regionali) aperti o in prossima apertura. Per consultare tutti gli articoli clicca qui.

E’ stato istituito un regime di aiuto per lo sviluppo ed il sostegno di attività imprenditoriali nella filiera culturale e creativa finalizzate allo sviluppo ed al consolidamento del settore produttivo collegato al patrimonio culturale italiano.

Soggetti beneficiari

Possono presentare domanda di ammissione alle agevolazioni:

  • le imprese costituite da meno di 36 mesi con i codici Ateco indicati nel bando;
  • le persone fisiche che intendono costituire una impresa;
  • reti di impresa. Le imprese devono essere in numero minimo di tre. I programmi di ciascuna impresa devono essere funzionalmente autonomi ancorché sinergicamente connessi rispetto agli obiettivi da conseguire attraverso la formalizzazione di un accordo di partenariato tra i soggetti partecipanti;
  • organizzazioni del terzo settore

I programmi devono essere realizzati dalle imprese presso una o più unità produttive ubicate nel territorio delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia.

La Sicilia può partecipare al programma per le sole reti di imprese.

INTERVENTI PER LE NUOVE IMPRESE DELL’INDUSTRIA CULTURALE

I programmi devono prevedere l’introduzione di innovazioni di processo, di prodotto o servizio, organizzative, di mercato, in una delle seguenti aree: 

i. economia della conoscenza – sviluppo e/o applicazione di tecnologie innovative e/o tecnologie chiave abilitanti per la creazione e/o l’implementazione di dati e informazioni in grado di accrescere, qualificare o innovare le modalità e gli strumenti di archiviazione, organizzazione, condivisione, accessibilità, e gestione delle conoscenze legate all’industria culturale;

ii. economia della conservazione – sviluppo e applicazione di processi e protocolli innovativi nel quadro delle attività conservative – restauro, manutenzione, recupero, rifunzionalizzazione – relativamente a materiali, tecnologie, tecniche e strumenti adottati, con particolare riferimento alle attività di diagnostica di monitoraggio e di analisi per la valutazione della vulnerabilità, alle attività di prevenzione e di gestione dei rischi e dei fattori di degrado, ai materiali e alle tecniche di intervento, alle soluzioni impiantistiche innovative ed energeticamente efficienti, applicate al patrimonio materiale ed immateriale;

iii. economia della fruizione – sviluppo di: a) modalità e strumenti innovativi di offerta di beni e sistemi di beni in forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la gestione – acquisizione, classificazione, valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e risorse del territorio; b) piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione, estendibili anche a specifiche categorie della domanda; c) dispositivi ed applicazioni a supporto e assistenza di specifici target di domanda e fruizione; d) attività legate all’incremento dell’offerta collegata alla fruizione turistico culturale; e) altri servizi di prenotazione connessi ai viaggi, servizi di assistenza ai visitatori, servizi di promozione turistica;

iv. economia della gestione – sviluppo di strumenti e soluzioni applicative in grado di ingegnerizzare le attività di gestione di beni e attività culturali.

INTERVENTI PER LE IMPRESE DELL’INDUSTRIA CULTURALE E TURISTICA

Sono ammissibili alle agevolazioni esclusivamente i programmi inseriti in una o più delle seguenti aree: 

i. fruizione turistica e culturale degli ambiti territoriali di riferimento degli attrattori;

ii. promozione e comunicazione per la valorizzazione delle risorse culturali;

iii. recupero e valorizzazione di produzioni locali di beni e servizi. 

INTERVENTI PER IL TERZO SETTORE NELL’INDUSTRIA CULTURALE

Sono ammissibili alle agevolazioni esclusivamente i programmi inseriti in una o più delle seguenti aree: 

i. attività collegate alla gestione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio;

ii. attività collegate alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio;

iii. attività di animazione e partecipazione culturale. 

Per tutti i tipi di intervento e programmi:

I beni oggetto di agevolazione possono essere utilizzati anche al di fuori dell’unità produttiva purché localizzati nei territori delle Regioni ed a condizione della dimostrazione della funzionalità degli stessi rispetto alla realizzazione del programma.

Sono ammissibili i costi sostenuti direttamente dai soggetti beneficiari a partire dalla data di presentazione della domanda di agevolazione, concernenti le seguenti voci di investimento:

a) impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili, questi ultimi ammissibili purché strettamente necessari e collegati al ciclo di produzione o erogazione dei servizi;

b) beni immateriali ad utilità pluriennale, limitatamente a programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, know how e conoscenze tecniche, anche non brevettate correlate al programma di investimento da realizzare. Tali spese devono essere supportate da apposita perizia giurata, rilasciata da un tecnico abilitato iscritto all’ordine di riferimento avente specifiche e documentate competenze nel settore di riferimento della spesa; la perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie alla quantificazione del costo sostenuto per i beni pluriennali oggetto di finanziamento ed attestare la congruità del prezzo;

c) opere murarie, nel limite del 20% del programma di investimenti complessivamente ritenuto ammissibile e comunque nel limite del 10% del programma di spesa complessivamente ritenuto ammissibile incluse le spese di capitale circolante. Rientrano nelle opere murarie anche gli impianti generali di servizio all’immobile fatto salvo il caso di quelli strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato rientranti nella lettera a).

Sono, altresì, ammissibili le seguenti spese:

 a) materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti utilizzati nel ciclo produttivo caratteristico dell’impresa;

b) utenze relative alla sede oggetto del programma di investimento sita nelle Regioni agevolabili;

c) canoni di locazione relativi alla sede oggetto del programma di investimento sita nelle Regioni agevolabili;

d) prestazioni di servizi connesse all’attività produttiva agevolata del soggetto beneficiario;

e) perizia tecnica e polizza assicurativa riferite e connesse ai soli beni del progetto finanziato e fideiussione bancaria/assicurativa richiesta in sede di anticipazione;

f) spese notarili relative alla costituzione della società sostenute per il solo avvio dell’attività;

g) la sola apertura del conto corrente dedicato e/o vincolato al programma d’investimento;

h) costo del lavoro dipendente assunto a tempo indeterminato che non benefici di alcun’altra agevolazione, anche indiretta, o a percezione successiva, impiegato nel programma d’investimento da realizzare presso l’unità produttiva. Il costo del lavoro è determinato sulla base del costo aziendale annuo complessivo per risorsa e delle ore di lavoro riferite al periodo di realizzazione del programma agevolato.

Entità e forma dell’agevolazione

NUOVE IMPRESE DELL’INDUSTRIA CULTURALE

Gli investimenti non possono superare l’importo di € 400.000,00.

Le agevolazioni sono concesse nella forma di finanziamento agevolato a tasso zero e di contributo a fondo perduto, per un importo non superiore all’80% (ottanta per cento) della spesa complessivamente ammissibile. L’importo massimo è incrementato al 90% (novanta per cento) – fermo restando il limite di intensità agevolativa previsto dal Regolamento de minimis – in caso l’impresa richiedente abbia le caratteristiche di impresa femminile o impresa giovanile o sia in possesso del rating di legalità.

Alle imprese beneficiarie di cui al presente Titolo possono essere concessi, ai sensi e nei limiti del Regolamento de minimis, congiuntamente:

a) un finanziamento agevolato, a tasso d’interesse pari a zero, in misura pari al massimo al 40% (quaranta per cento) della spesa ammessa e della durata massima di otto anni di ammortamento, oltre ad un preammortamento di un anno per il periodo di realizzazione dell’intervento; la misura è elevabile al 45% (quarantacinque per cento) nei casi previsti al punto sopra;

b) un contributo a fondo perduto, in misura pari al massimo al 40% (quaranta per cento) della spesa ammessa; la misura è elevabile al 45% (quarantacinque per cento) nei casi previsti sopora.

In tutti i casi in cui i suddetti massimali non siano raggiungibili, il contributo totale concesso avrà comunque la seguente composizione: fondo perduto pari al 50% del totale dei contributi concessi; finanziamento agevolato pari al 50% del totale dei contributi concessi.

L’agevolazione relativa alla quota di capitale circolante è concessa esclusivamente nella forma di finanziamento agevolato.

Alle imprese beneficiarie di cui al presente titolo possono essere altresì concessi servizi di tutoraggio tecnico – gestionale. Il valore complessivo dei servizi erogati è pari al massimo a 10.000 euro, concessi in forma di fondo perduto, ai sensi di quanto previsto al successivo punto 19.

IMPRESE DELL’INDUSTRIA CULTURALE E TURISTICA

Gli investimenti non possono superare l’importo di € 500.000,00.

1. Le agevolazioni sono concesse nella forma di finanziamento agevolato a tasso zero e di contributo a fondo perduto, per un importo non superiore all’80% (ottanta per cento) della spesa complessivamente ammissibile. L’importo massimo è incrementato al 90% (novanta per cento) – fermo restando il limite di intensità agevolativa previsto dal Regolamento de minimis – in caso l’impresa richiedente abbia le caratteristiche di impresa femminile o impresa giovanile o sia in possesso del rating di legalità.

2. Alle imprese beneficiarie di cui al presente Titolo possono essere concessi, ai sensi e nei limiti del Regolamento de minimis, congiuntamente: 

a) un finanziamento agevolato, a tasso d’interesse pari a zero, in misura pari al massimo al 60% (sessanta per cento) della spesa ammessa e della durata massima di otto anni di ammortamento, oltre ad un preammortamento di un anno per il periodo di realizzazione dell’intervento; la misura è elevabile al 65% (sessantacinque per cento) nei casi previsti al successivo punto 1;

b) un contributo a fondo perduto, in misura pari al massimo al 20% (venti per cento) della spesa ammessa; la misura è elevabile al 25% (venticinque per cento) nei casi previsti al successivo punto 1.

In tutti i casi in cui i suddetti massimali non siano raggiungibili, il contributo totale concesso avrà comunque la seguente composizione: fondo perduto pari al 25% del totale dei contributi concessi; finanziamento agevolato pari al 75% del totale dei contributi concessi. 

3. L’agevolazione relativa alla quota di capitale circolante è concessa esclusivamente nella forma di finanziamento agevolato.

4. Alle imprese beneficiarie di cui al presente titolo possono essere altresì concessi servizi di tutoraggio tecnico – gestionale. Il valore complessivo dei servizi erogati è pari al massimo a 10.000 euro, concessi in forma di fondo perduto, ai sensi di quanto previsto al successivo punto 19. 

TERZO SETTORE NELL’INDUSTRIA CULTURALE

Gli investimenti non possono superare l’importo di € 400.000,00.

1. Ai soggetti del terzo settore può essere concesso, ai sensi e nei limiti del Regolamento de minimis, un contributo a fondo perduto fino all’80% (ottanta per cento) della spesa ammessa. La copertura della spesa ammessa è aumentata al 90% (novanta per cento) – fermo restando il limite di intensità agevolativa previsto dal Regolamento de minimis – in caso il soggetto richiedente sia qualificabile come impresa ed abbia le caratteristiche di impresa femminile o impresa giovanile o sia in possesso del rating di legalità.

2. Alle imprese beneficiarie di cui al presente Titolo possono essere altresì concessi servizi di tutoraggio tecnico – gestionale. Il valore complessivo dei servizi erogati è pari al massimo a 10.000 euro, concessi in forma di fondo perduto, ai sensi di quanto previsto al successivo punto 19.

3. I soggetti del terzo settore beneficiari devono garantire la copertura finanziaria residua del programma di investimento e capitale circolante apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie per un importo pari alla quota parte della spesa ammissibile non coperta dalle agevolazioni. A tal fine si intendono mezzi propri, ovvero mezzi di terzi, purché non assistiti da altre forme di aiuto pubblico.

RETI DI IMPRESA

Il valore dei servizi è pari ad € 10.000,00 per ogni impresa beneficiaria.

Scadenza

Le domande di agevolazione possono essere presentate a partire dalle ore 12.00 del giorno 26 Aprile 2021 fino ad esaurimento fondi.

https://www.key4biz.it/bando-cultura-crea-2-0-aiuti-per-il-settore-produttivo-del-patrimonio-culturale-italiano/356503/