Bug in Windows 10 manda in crash il disco con… un’icona!

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La falla di sicurezza provoca un errore che corrompe il file system. Non serve nessun click: basta visualizzare il file in qualsiasi cartella.

Scarichiamo un archivio ZIP, lo apriamo e all’improvviso… Windows visualizza un errore nel file system, avvia una procedura di correzione e ci tiene inchiodati per ore con il PC bloccato. Un malware russo? Un attacco alieno? No: è l’effetto di un misterioso bug del sistema operativo Microsoft.

A lanciare l’allarme riguardo la possibilità che la falla di sicurezza possa trasformarsi in un vero cataclisma è Bleeping Computer, che in un articolo pubblicato nella giornata di ieri ha analizzato le caratteristiche del bug e le sue possibili applicazioni in un attacco informatico.

Il bug, che nessun sviluppatore riesce a spiegare, è terribilmente semplice: basta inviare uno specifico comando a Windows 10 affinché il sistema registri un’impostazione che provoca la corruzione del file system NTFS e renda illeggibile l’unità a cui fa riferimento. Se si tratta di C:, la partizione su cui è normalmente installato il sistema, il PC diventa inutilizzabile.

Windows

***ATTENZIONE, NON UTILIZZARE IL COMANDO IN QUESTIONE SUL COMPUTER. IL RISULTATO SAREBBE UN CRASH CHE POTREBBE PORTARE AL BLOCCO DEL SISTEMA ALLA PERDITA DEI DATI MEMORIZZATI ALL’INTERNO DEL DISCO***

Il comando è estremamente semplice: cd C:\:$i30:$bitmap. La sua esecuzione avvia la corruzione del file system e un loop di procedure di correzione che hanno, in pratica, l’effetto di mettere K.O. il sistema.

Ma come potrebbero sfruttarlo dei pirati informatici? Qui viene il bello. Perché i colleghi di Bleeping Computer hanno provato a immaginare metodi che permettono la sua attivazione con il minimo livello di interazione da parte dell’utente.

Quello più efficace è indicare il percorso questione come oggetto dell’icona di un file. Con questa strategia, un cyber criminale dovrebbe solo “convincere” la vittima a scaricare un file o un archivio compresso che contiene il file cui è associata l’icona. A questo punto, basterebbe che l’utente visualizzi il contenuto della cartella per avviare il caricamento del file e, di conseguenza l’attacco.

L’ipotesi descritta qui sopra è solo una di innumerevoli possibili tattiche che possono portare all’utilizzo dell’exploit. Insomma: Microsoft si trova ad avere a che fare con un bug potenzialmente devastante, che potrebbe essere utilizzato da chiunque nel prossimo futuro. Incrociamo le dita…

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