Cashback, nel decreto: “Se i soldi non dovessero bastare rimborso ridotto”. Ma il Governo rassicura

  ICT, Rassegna Stampa
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Mancano 4 giorni al termine del periodo sperimentale dell’Extra Cashback di Natale. Chi ha attivato il cashback dall’8 dicembre 2020 e avrà compiuto almeno 10 pagamenti entro la fine di quest’anno, riceverà il rimborso maturato a febbraio 2021.

La promessa del Governo è “il rimborso del 10%, per un massimo di 150 euro, per un minimo di 10 transazioni” delle spese effettuate nei negozi fisici sia con le carte aggiunte nei metodi di pagamento nell’app IO e/o sia con altri canali (Enel X Pay, Satispay, Hype, Yap e Nexi Pay) con cui si è attivato il Cashback di Stato.

Ma se i soldi non dovessero bastare per tutti i partecipanti? 

Il legislatore ha già previsto questa condizione, senza comunicarla ampiamente ai partecipanti, così nel decreto che ha istituito il cashback spiega chiaramente: 

“Nel caso in cui l’importo totale dei rimborsi dovuti agli aderenti dovesse superare il limite massimo delle risorse stanziate dalla legge per il Programma Cashless per il periodo di riferimento, l’ammontare dei rimborsi sarà proporzionalmente ridotto per ciascun aderente”.

Speriamo che il cashback maturato correttamente dai partecipanti entro il 31 dicembre 2020 non venga “proporzionalmente ridotto” in caso di superamento del tetto di 227,9 milioni. In queste ore Palazzo Chigi invita alla cautela e rassicura: “Il Cashback relativo al periodo sperimentale viene pagato nel 2021. Quindi per l’extra di Natale ci sono tutti i fondi”.

Vedremo. 

Ricordiamo che il Governo potrebbe attingere al budget già stanziato per il cashback nel 2021 e 2022 pari a 4,75 miliardi di euro.

Cashback, nel decreto: “Se i soldi non dovessero bastare rimborso ridotto”. Ma il Governo rassicura