Nuovi problemi di sicurezza per ChatGPT: i ricercatori di Check Point hanno individuato un aumento preoccupante di furti di account premium che permette ai cybercriminali di accedere al tool senza restrizioni.
A partire dallo scorso marzo sui forum del dark web sono aumentati i post sulla compravendita di account ChatGPT, sia base che premium, e di tool di bruteforcing per le credenziali; i ricercatori hanno inoltre individuato un mercato incentrato sull’Account-as-a-Service, un servizio che crea nuovi account premium usando dati di pagamento rubati. Alcuni cybercriminali condividono gratuitamente le informazioni sugli account rubati per pubblicizzare tool e servizi sviluppati da loro.
La diffusione di queste pratiche deriva da un aumento della richiesta di account, causata a sua volta dalle crescenti restrizioni di utilizzo, per lo più geografiche. OpenAI ha imposto alcuni limiti di utilizzo in alcuni paesi come Russia, Cina e Iran; ora che anche l’Italia ha proibito il tool e la Germania sembra pronta a replicare, i cybercriminali stanno cogliendo una vera e propria opportunità di business puntando sul mercato degli account rubati.
Entrare in possesso dell’account di un utente significa avere accesso alle sue conversazioni e potenzialmente ottenere informazioni sensibili condivise col chatbot.
Secondo quanto osservato da Check Point, i cybercriminali sfruttano il fatto che gli utenti utilizzano la stessa password o un preciso set di credenziali per più piattaforme; con questa conoscenza provano diverse combinazioni per prendere il controllo degli account.
SilverBullet: il tool per accedere agli account ChatGPT
I ricercatori di Check Point hanno individuato alcuni tool più usati dai cybercriminali per rubare gli account ChatGPT; tra questi c’è SilverBullet, una suite di web testing che permette di eseguire richieste di login a una o più piattaforme web. I cybercriminali utilizzano queste capacità per eseguire attacchi di account checking e credential stuffing, fino a ottenere accesso all’account preso di mira.
SilverBullet deve essere configurato per colpire un determinato sito; ciò ha portato anche a un mercato di file di configurazione per permettere agli attaccanti di eseguire attacchi su larga scala e in maniera automatizzata. Nelle configurazioni si possono specificare il numero di tentativi di accesso per minuto, quanti bot eseguire in parallelo, il proxy da usare per superare i controlli dei siti web e il tipo di login da eseguire (solitamente email e password).
Il team di Check Point è particolarmente preoccupato per le implicazioni di questo mercato crescente. Le restrizioni sembrano pronte ad aumentare, e con esse gli attacchi mirati agli account degli utenti di ChatGPT.
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