Che cosa sono (e a cosa servono) le Progressive Web App?

  ICT, Rassegna Stampa
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Vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Provate a fare questo piccolo esercizio:

  • riuscite a ricordare quante app avete scaricato sul vostro cellulare? Immagino moltissime, di certo un buon numero;
  • andate a controllare quante sono rimaste, pur organizzate in cartelle, dopo le consuete pulizie di primavera;
  • ed infine chiedetevi quante, davvero ne utilizzate.

Credo che saranno una manciata.

Il mondo delle app è certamente avanzato secondo il principio dell’igiene informativa: utilizziamo le app utili o divertenti lasciando in secondo piano il gran numero di tentativi che le aziende hanno in questi anni esplorato per creare un nuovo punto di contatto con i consumatori.

La stessa tecnologia che sta dietro le app ha dovuto tenere conto dell’evoluzione ed una delle frontiere più interessanti è quella chiamata “progressive web app”, una sorta di tecnologia ibrida che punta a tenere insieme i vantaggi dei siti web responsive e delle app stesse.

Servizi digital come Tinder o aziende come Lancome hanno pertanto sviluppato progressive web app e possono quindi godere dei seguenti vantaggi:

  • presentando contenuti facilmente linkabili e quindi indicizzabili sui motori di ricerca;
  • sono responsive e trasversali rispetto al browser con le quali sono navigati;
  • restituiscono un’esperienza di fruizione soddisfacente perchè si caricano velocemente e si sfogliano con leggerezza, anche in modalità full screen;
  • sono navigabili offline;
  • consentono la personalizzazione tipica delle app e si salvano sul desktop del cellulare;
  • sono restituite in modalità https:, più sicura e apprezzata dai motori di ricerca.

Come le AMP, anche le progressive web app sono incentivate da Google e rappresentano una innovazione da seguire nel mondo mobile.

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