Una raffica di vulnerabilità nei prodotti dei portali metal detector Garrett consentirebbe di prendere il controllo in remoto dei dispositivi.
Digitalizzare qualsiasi strumento di sicurezza è certamente un modo per avere una maggiore flessibilità di utilizzo e nuove funzionalità, ma ha una piccola controindicazione: si apre inevitabilmente la strada alla possibilità di attacchi informatici.
A questo giro, la lezione l’hanno imparata dalle parti di Garrett, i cui portali metal detector sarebbero esposti a una serie di vulnerabilità che ne potrebbero compromettere l’affidabilità.
A renderle pubbliche sono i ricercatori di Cisco Talos, che in un report pubblicato su Internet spiegano i dettagli delle falle di sicurezza che potrebbero consentire di alterare il funzionamento dei metal detector.
Stando a quanto riportano gli esperti di sicurezza, i bug presenti nel modulo Garrett iC consentirebbero di aggirare il sistema di autenticazione per poi modificare le configurazioni del metal detector o addirittura eseguire codice in remoto (cioè installare un malware) sul dispositivo stesso.
In ordine di gravità crescente , i prodotti di Garrett Metal Detectors hanno una vulnerabilità (CVE-2021-21902) che consentirebbe di “dirottare” la sessione di un utente all’interno di una utility a righe di comando per la gestione del prodotto, quattro bug (CVE-2021-21904; CVE-2021-21907; CVE-2021-21908 e CVE-2021-21909) che consentirebbero di leggere, scrivere e cancellare informazioni sul dispositivo e, infine, altre quattro falle di sicurezza (CVE-2021-21901; CVE-2021-21903; CVE-2021-21905 e CVE-2021-21906) che permetterebbero di avviare l’esecuzione di codice in remoto tramite buffer overflow.
Insomma: abbastanza perché qualcuno possa, per esempio, modificare le impostazioni dei metal detector rendendoli incapaci di rilevare alcunché o, al contrario, estremamente sensibili al punto di bloccare tutte le persone che vi passano attraverso.
Tutte operazioni che, in luoghi come tribunali o aeroporti, potrebbero provocare seri problemi nella gestione degli accessi da parte di utenti e pubblico.
La patch per aggiornare i dispositivi, spiegano dalle parti di Cisco Talos, è già disponibile e i ricercatori incoraggiano tutti gli utilizzatori dei dispositivi vulnerabili a installarla al più presto.
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