Quella che vedete sopra è la lettera che il buon Carlo Calenda, ha fatto pubblicare sul quotidiano FAZ, nella speranza, o meglio nell’illusione, di far cambiare idea ai tedeschi. La lettera è co-firmata da un gruppo di sindaci ed amministratori locali che, evidentemente, non avevano ben chiaro nè il senso della lettera nè la sua finalità.
Prima di tutto la lettera è completamente fuori luogo: da un lato si implorano gli eurobond come se fossero l’unico strumento di finanziamento dell’Italia, senza il quale siamo alla fame.MA DIAMO I NUMERI? L’Italia ha 2300 miliardi debito, ed anche 200 miliardi in più o in meno non cambiano nulla, anche senza gli eurobond. Quello che è più importante è, eventualmente, un ruolo attivo della BCE in tutta la vicenda, che controlli i tassi che non vadano oltre. Se poi volesse dare un senso alla propria esistenza sarebbe sufficiente cancellarli dopo l’acquisto, magari dopo qualche anno.
Ciò premesso quindi l’appello di Calenda è inutile, umiliante verso l’Italia e offensivo verso i tedeschi e gli olandesi. Perchè andare a parlare di unità europa rinfacciando agli olandesi di essere dei favoreggiatori degli evasori fiscali ed ai tedeschi di non aver pagato i debiti di guerra è, per lo meno, fuori luogo.
Non scriviamo più di queste lettere, grazie. Facciamo quello che dobbiamo, e se possiamo, facciamolo bene. Già questo è un’impresa impossibile per il PD ed i Pentastellati, non cerchiamo di dargli dei compiti europeisti che non gli spettano.
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COME UMILIARSI ED OFFENDERE PER UN BENEAMATO NULLA. La patetica lettera di Calenda ai tedeschi