Le prospettive di sviluppo del Metaverso, le nuove regole in discussione per la regolazione dell’Intelligenza Artificiale, lo scontro a Bruxelles fra telco e Big Tech sull’ipotesi di una nuova tassa su Internet per finanziare la realizzazione in Europa delle nuove reti in fibra e 5G. Questi i temi caldi che abbiamo sottoposto a Markus Reinisch, vicepresidente Public Policy Europa e Global Economic Policy di Meta, a margine di ComoLake2023 – Next Generation Innovations organizzata da Now Italia il 5, 6 e 7 ottobre a Cernobbio.
Key4biz. Partiamo dal Metaverso. Qual è il grado di sviluppo di questa tecnologia? E’ vero che, come dicono alcuni, il metaverso è già morto e superato dall’AI?
Markus Reinisch. Al momento si parla tanto dell’AI e dei suoi benefici. Anche Meta parla molto di AI, essendo uno dei principali player globali. Ma credo che ci sia un grosso malinteso, un errore di percezione nel pensare che l’AI e il metaverso siano due cose diverse fra loro. Mi spiego meglio, l’AI non è alternativa al metaverso. Come per ogni sistema di Internet c’è bisogno di prodotti, piattaforme, tecnologia. Lo stesso vale in questo contesto.
L’AI è il motore del metaverso. C’è davvero bisogno di considerare queste due tecnologie insieme.
Key4biz. Ci può fare un esempio?
Markus Reinisch. L’esempio migliore sono i nostri nuovi occhiali Ray Ban, che sono la più chiara dimostrazione di come concepiamo il metaverso, come un qualcosa che è reso possibile da una tecnologia tridimensionale. Uno strumento che ti permette più engagement, maggiori informazioni, come ad esempio traduzioni in tempo reale grazie all’AI. Questo è un esempio di come queste due tecnologie, metaverso e AI, si uniscono insieme.
Key4biz. Quindi Meta continua a credere nello sviluppo del Metaverso.
Markus Reinisch. Assolutamente sì, lo dimostra il livello di investimenti che continuiamo a fare per il suo sviluppo. Lo dimostra non soltanto il lancio della seconda serie dei nostri Ray Ban, ma anche quello della terza versione del nostro visore Quest che stiamo mostrando live qui a ComoLake. Entrambi questi prodotti sono molto importanti per noi. Meta continuerà a puntare su entrambe le tecnologie, Metaverso e AI. Il futuro del Metaverso è assicurato.
Key4biz. Tornando ai prodotti, gli smart glasses sono sempre più piccoli e leggeri. C’è bisogno di prodotti più leggeri per sviluppare appieno le potenzialità dell’AI e del Metaverso?
Markus Reinisch. Sicuramente. E’ chiaro che per ora i visori per la realtà aumentata e virtuale sono ancora di dimensioni troppo grandi e pesanti per essere utilizzati come oggi gli smartphone. Questo è un segmento di mercato molto speciale. E’ chiaro che prima di decollare nel mercato di massa la realtà aumentata, la realtà mista e quella virtuale avranno bisogno degli smart glasses. Al momento, abbiamo appena lanciato il Quest 3, la terza serie dei nostri visori.
Key4biz. Passando ad un altro argomento caldo, specialmente in Europa, cosa pensa del dibattito in corso a Bruxelles sull’ipotesi di introdurre una nuova tassa su Internet, denominata anche ‘fair share’?
Markus Reinisch. Partendo dal termine ‘fair share’ si tratta di una definizione fuorviante. Credo che non vi sia nulla di ‘fair’ (il significato di ‘fair share’ è ‘equo compenso’ ndr) in questa che sarebbe a tutti gli effetti una tassa impropria su Internet. Dobbiamo essere onesti, si tratterebbe di una tassa su Internet che graverebbe impropriamente sui cittadini europei.
Key4biz. In che senso ‘impropriamente’?
Markus Reinisch. Impropriamente perché si tratterebbe di una tassa che farebbe pagare due volte agli utenti europei per quello che vogliono in Rete. Ho lavorato nel settore telecomunicazioni per 20 anni prima di entrare in Meta e questo argomento è per così dire lo zombie della industry Tlc. Se ne parla ciclicamente da 15 anni. Pensavo che fosse una cattiva idea 15 anni fa e lo penso tutt’ora.
Key4biz. Ma il conflitto con le telco si potrà superare?
Markus Reinisch. Io credo che le telco facciano un ottimo lavoro, realizzando delle reti di ottima qualità e gli utilizzatori europei usufruiscono del loro servizio, che viene già monetizzato dagli operatori. C’è da dire che gli OTT, le Big Tech, a loro volta contribuiscono già in modo sostanziale alla industry delle Tlc con 22 miliardi di euro di investimenti in infrastrutture annui. E in realtà non siamo nemmeno dei player che si occupano di infrastrutture. Lo facciamo perché siamo convinti che sia giusto avere infrastrutture in grado di offrire il servizio migliore a cittadini e imprese. Ma questo è soltanto una goccia nel mare di quello che è il nostro vero contributo.
Key4biz. Qual è il vero contributo di Meta e delle altre Big Tech alle telco?
Markus Reinisch. Come comparto investiamo centinaia di miliardi all’anno nella creazione di contenuti. E quei contenuti sono il motivo per cui tu, in quanto abbonato di Vodafone, Tim e di tutti gli operatori, navighi sulle reti. E di fatto le telco monetizzano questi contenuti. Quindi, l’equilibrio è quanto meno a metà strada, anche se di fatto il nostro contributo nell’economia di Internet è in realtà molto superiore. Da questo punto di vista, non è affatto ‘fair’ (corretto ndr).
Key4biz. Ma la industry delle Tlc è in difficoltà sul fronte degli investimenti.
Markus Reinisch. Mi rendo conto che le telco siano in difficoltà, il loro business model è molto difficile. Ma chiedere sovvenzioni o sussidi da un’altra industry non risolve il problema. Penso quindi che questo dibattito sia superato e non più attuale nel ventunesimo secolo. Tanto più che il problema in Europa non è l’eccesso di traffico, al contrario. Stiamo assistendo ad un calo della crescita di traffico. Il vero problema per le Tlc è che la domanda non è sufficiente. E’ necessario stimolare maggiormente la domanda. Questo è un punto importante per sostenere il valore e le quotazioni delle telco.
Key4biz. Chiudiamo con l’Italia. C’è qualcosa di nuovo in programma nel nostro paese?
Markus Reinisch. Abbiamo ottimi rapporti con l’Italia, qui ci sono alcune delle partnership più forti di Meta come quella con Luxottica nello sviluppo dell’hardware, essendo il maggior produttore di hardware per la realtà aumentata al mondo. In generale, si avverte un entusiasmo per le tecnologie da parte del governo italiano. Questo è un aspetto molto positivo e incoraggiante che non si vede in tutti i paesi europei.
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