Con il visore di Apple (3.500 dollari) inizia la sfida del computing spaziale? 

  ICT, Rassegna Stampa
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Mentre siamo ancora frastornati e meravigliati nel vedere le innumerevoli potenzialità (rischi compresi) dell’intelligenza artificiale generativa, ci troviamo, ora, ad apprezzare meglio la Realtà Aumentata e la Realtà Mista con la presentazione da parte di Apple dei nuovi visori “Vision Pro”. Saranno sul mercato nei primi mesi del 2024 a partire dagli Stati Uniti.

Con i nuovi visori di Apple, che sembrano quelli da sci, il mondo fisico si integra con quello digitale, senza mai perdere la connessione con quello che ci circonda. È possibile anche dialogare con una persona, mentre si naviga sul web, semplicemente usano la voce, lo sguardo e gesticolando con le mani, senza usare nessun altro device o controller.

Le pagine dei siti web si visualizzano non più sui device (smartphone, computer o tablet), ma si proiettano sul mondo reale: nel nostro ufficio, a casa o in aeroporto. Le videochiamate e i video sono in 3D. Ma senza perdere il contatto con il mondo circostante, come è il metaverso.

La società guidata da Tim Cook con la sua ultima novità tecnologica apre, definitivamente, l’era della Realtà Aumentata e Mista. Anche se il Ceo di Apple ha preferito parlare dell’inizio del “computing spaziale”.

Di sicuro, i visori per la Realtà Aumentata e Mista da oggi saranno un tech trend. Le aziende competitor di Apple accelerano i tempi per realizzare propri visori con relative app e servizi digitali e cercando di fare concorrenza proponendo un prezzo più di massa. Anche se occorre aspettarsi da Apple, dopo la versione Pro, anche una più accessibile economicamente. Il mercato dei visori avrà un bell’impulso e il computing spaziale sarà il nuovo terreno di sfida.

La nuova tecnologia allontanerà il desiderio dei consumatori di sbarcare nel metaverso o sarà da stimolo? Il nuovo visore dovrebbe essere per il metaverso ciò che l’iPhone è stato per la telefonia mobile? Secondo molti analisti, siamo alla vigilia di una nuova fase del metaverso, di cui però nessuno è in grado di indicare, oggi, i confini. 

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