È suonato l’allarme. Stavolta è allarme rosso per Giuseppi e c’è poco da scherzare.
Il Tribunale di Reggio Emilia contesta all’ “avvocato di tutti gli italiani” la legittimità della reclusione di 60 milioni di Italiani per subdole, disperate e disperanti coercizione della libertà personale concretizzate attraverso lo strumento del “lockdown”.
La vicenda giuridica è presto detta: un cittadino querela il premier Conte e il pm ravvisa i reati di sequestro di persona, abuso d’ufficio e usurpazione del potere politico, salvo poi ripensarci e chiedere al gip l’archiviazione del procedimento.
Per fortuna il gip dott. Luca Ramponi, dopo un’attenta ricostruzione dogmatica e giurisprudenziale delle tre figure di reato, ritiene possa configurarsi almeno il reato di sequestro di persona.
La triste notizia è che l’ex premier dovrà essere giudicato dal tribunale dei ministri presso il distretto della Corte di Appello di Bologna e non direttamente dal gip.
Spetterà allo zelo dei magistrati bolognesi rinviare a giudizio l’avvocato Conte sulla base del percorso logico argomentativo offerto dal gip di Reggio Emilia:
– la limitazione della libertà personale tramite lo strumento delle fonti secondarie (come ad es. i DPCM) e le relative sanzioni dapprima penali e poi amministrative imponessero un assoluto divieto di uscire di casa di tutti i cittadini;
-se gli organi di governo attraverso l’abnorme implementazione delle norme cd. di “soft law” sia stato volutamente eluso il principio di legalità, estromettendo il parlamento dalle sue funzioni;
– se tramite l’utilizzo delle F.A.Q. siano stati ingannati i cittadini, sotto minaccia di sanzione, che via sia un divieto di uscire di casa, il sequestro di persona può essere attuato anche mediante inganno.
Non vi è dubbio che l’ex premier Conte, autocelebratosi come l’avvocato di tutti gli italiani, darà prova di buona fede e rinuncerà alle immunità ministeriali per gli atti posti in essere in qualità di presidente del consiglio.
Nel frattempo la frase, più da cabaret che da ministro, “nessuno deve rimanere indietro” sembra essere valevole solo per la Casaleggio s.r.l., la società vicina al Movimento 5Stelle non solo non è rimasta indietro ma è andata avanti: nel verbale di assemblea dell’approvazione del bilancio ha affermato di aver aumentato gli introiti grazie al lockdown.
Il dolo è bello perché è vario…
Ecco allegato un’immagine del rinvio al Tribunale dei Ministri e il LINK relativo.
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