Cybersec 2023, Butti: ‘Affiancare alla digitalizzazione la difesa e conservazione dei dati’

  ICT, Rassegna Stampa
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‘Alla digitalizzazione occorre affiancare la difesa e conservazione dei nostri dati’. Lo ha detto oggi Alessio Butti, Sottosegretario al Digitale intervenendo al Cybersec 2023, la conferenza di riferimento del settore cyber. Un intervento a 360° quello di Butti, che prendendo spunto dal precedente intervento di Eugenio Santagata, Chief Public Affairs & Security Officer di Tim e Ceo di Telsy, ha ribadito la necessità di una vera politica industriale nel nostro paese, a fronte di 900 milioni di fondi PNRR riservati al Piano Strategico Nazionale, che prevede la migrazione della PA nel cloud nazionale.

Carenza di skill? Puntiamo sul ritorno dei cervelli in fuga

Un altro tema centrale per la digitalizzazione è la carenza di skill. A questo proposito, più che sul decreto flussi e l’ingresso di 500mila persone previsto con questo provvedimento, secondo Butti meglio pensare a modalità per attrarre il ritorno dei nostri cervelli in fuga. “Sarebbero molto utili qui”, ha detto Butti, considerato il percorso di digitalizzazione spinto in atto anche per non perdere il treno dei fondi europei.

E in questo contesto la cybersicurezza (“il mio rapporto con Baldoni è ormai quotidiano, da TikTok agli ultimi attacchi subiti ne parliamo tutti i giorni”, ha detto Butti) diventa un capitolo centrale. “Furti d’identità, attacchi costanti ai nostri centri di eccellenza, estorsioni, sono ormai all’ordine del giorno – ha detto il Sottosegretario – Niente indulgenza per gli hacker, non sono dei Robin Hood”.   

Tanto più che i numeri fanno paura: 82 milioni di attacchi malware nel 2022 in Italia.

Digitalizzazione sartoriale della PA

Ma il percorso di digitalizzazione della PA è in atto da parte del Governo “in modo sartoriale, visto che ci sono amministrazioni avanti e altre invece che vanno a rimorchio”, dice Butti, ricordando inoltre il problema delle skill che pesa sul territorio e nei comuni, soprattutto quelli più piccoli.

Oltre ai fondi del PNRR per il PSN, di cui 623 milioni di competenza del Dipartimento della Trasformazione Digitale, ci sono anche altri tre fondi presenti in legge di Bilancio destinati al capitolo della digitalizzazione. Uno da 70 milioni che diventeranno 150 milioni nel 2026, un altro che arriverà a 75 milioni nel 2025. “E’ importante che Dipartimento e ACN lavorino a stretto contatto”, ha aggiunto Butti.

PSN e Cloud: puntare sulle migliori in house

“Sono contento che sia passato il mio messaggio di cloud federato – ha detto Butti – sia Iannetti (ad di PSN) sia Quacivi (ad di Sogei) ne hanno parlato nel loro intervento, sottolineando l’importanza delle in house regionali virtuose per la migrazione al cloud della PA. Ma è chiaro che ci sono delle regioni che sono in fase avanzata sul fronte del cloud, con in house più virtuose, ed è su queste che dobbiamo puntare”, rappresentate oggi al Cybesec 2023 dal direttore di Assinter Maria Immacolata Cammarota, che ha ribadito la sua disponibilità a collaborare con PSN al coinvolgimento delle in house nel processo di migrazione.

Fondi e PMI

Nel primo avviso pubblicato, da 374 milioni di euro, è previsto l’ingresso nel PSN di una trentina di PAC che vanno incentivate. Poi sarà la volta della PAL, un percorso che sarà più complicato, ma necessario visto che l’ultimo censimento di AGID parlava di un migliaio di data center di cui soltanto una trentina a norma.

In tutto questo, al di là della migrazione della PA, è importante puntare sulle nostre PMI, che non vanno dimenticate e vanno anch’esse accompagnate al digitale. “Per questo vanno tenute relazioni con il mondo dell’accademia e della ricerca”, ha aggiunto il Sottosegretario.

Pnrr: Butti, agire su semplificazione o progetti in fumo

L’Italia si digitalizza in mille modi ma dobbiamo soprattutto agire con la semplificazione e se non capiamo questo concetto rischiamo di mandare in fumo i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, ha detto il Sottosegretario.

Spid, Butti incontra gestori: assicurare evoluzione identita’ digitale

Infine, in chiusura Butti ha ricordato l’incontro odierno con gli Identity Provider fornitori di SPID di Assocertificatori. Nel corso dell’incontro Butti ha ribadito la necessità di razionalizzare il sistema di identità digitale in Italia per assicurare una progressiva evoluzione in linea con il quadro europeo e ha sottolineato l’intenzione di definire un rinnovo pluriennale del servizio e la disponibilità a individuare un sostegno che possa garantire la sostenibilità economica dello Spid. Le parti hanno convenuto di attivare un lavoro congiunto finalizzato alla definizione, entro il prossimo mese di giugno, del percorso evolutivo dell’Identità Digitale, valorizzando gli importanti risultati conseguiti dal sistema Spid, garantendo la continuità operativa per cittadini, Pubbliche Amministrazioni e imprese.

“I gestori – si legge in una nota congiunta – hanno manifestato soddisfazione per l’apertura dimostrata e l’impostazione dei lavori condivisa”. E’ prevista nei prossimi giorni una seconda riunione, “con l’obiettivo di avviare i tavoli di lavoro che vedranno coinvolte anche le amministrazioni pubbliche interessate”. 

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