Cybersecurity aziendale: per chiudere il gap di skill bisogna investire in formazione

  Rassegna Stampa, Security
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Secondo un report realizzato da Microsoft e l’OECD – Organisation for Economic Co-operation and Development, a fronte di un aumento dei cyber attacchi il numero di talenti specializzato in cybersecurity sta calando. 

Dopo la pandemia è cresciuta l’attenzione delle imprese per gli asset di sicurezza; ciò ha portato a un aumento globale della richiesta di talenti specializzati in sicurezza informatica, ma l’offerta rimane bassa. (ISC)2  , l’International Information System Security Certification Consortium, ha stimato che globalmente mancano 3.4 milioni di talenti specializzati in cybersecurity.

Secondo Microsoft Security, per superare questa grave carenza di personale il settore pubblico e quello privato devono collaborare per espandere le opportunità formative nella sicurezza informatica e dare vita a una workforce specializzata. Per pima cose le imprese dovrebbero analizzare la propria posizione di sicurezza e individuare quali sono le skill più carenti e centrali per rafforzare i propri asset di protezione.

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Credits: Pixabay

Prima di investire nei corsi mirati è importante assicurarsi che tutti possiedano skill digitali adatte, così da garantire a chiunque l’opportunità di imparare. Per esempio, spiega Microsoft Security, coloro che seguiranno un corso di cybersecurity dovrebbero prima sviluppare una conoscenza base delle nuove tecnologie e conoscere  le best practice di sicurezza da seguire, indipendentemente dal proprio ruolo.

Nel definire il piano di formazione è fondamentale considerare non solo le figure più tecniche, ma offrire i corsi a diversi livelli e per un range più ampio di figure professionali. L’educazione “formale”, però, da sola non è sufficiente: nel ricercare i talenti è necessario ridurre le barriere di assunzione in termini di esperienza e skill, investendo in seguito in formazione interna e programmi di affiancamento per formare o riqualificare i talenti.

La possibilità di seguire percorsi di carriera non tradizionali allarga le opportunità anche a figure con esperienze e skill che non appartengono a quell’ambito, espandendo il bacino di professionisti dal quale attingere.

Assumere candidati con carriere diversificate alle spalle consente anche alle imprese di analizzare i problemi da diversi punti di vista e individuare soluzioni che altrimenti non sarebbero state considerate. La diversità di skill ed esperienza può effettivamente risollevare il settore e ridurre il gap di conoscenza di cui oggi soffre la quasi totalità delle imprese.

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