“È sicuramente un altro passo in avanti l’idea di una nuova struttura per la cybersecurity esterna al comparto intelligence, annunciata da Franco Gabrielli, che si faccia carico di armonizzare le pubbliche amministrazioni e di sollecitarle sul rischio cibernetico. Ma così come ritengo da anni fondamentale un’Agenzia intelligence specifica per il dominio cibernetico e la sicurezza delle comunicazioni sul modello della NSA“.
Lo ha dichiarato Angelo Tofalo, Commissione Difesa, Camera dei Deputati, ex Sottosegretario Ministero della Difesa, in occasione della tavola rotonda “Le nuove sfide della cybersecurity nei giorni della pandemia” organizzata da Trend Micro.
“La direzione intrapresa negli ultimi 10 anni”, ha spiega Tofalo, “è sicuramente quella giusta, ma non ci stiamo muovendo a mio avviso con l’adeguata velocità richiesta in questi processi. La causa la vedo in una non adeguata diffusione della cultura della sicurezza cibernetica che deve invece essere intesa come un dovere a cui deve attenersi il cittadino, il privato e i rappresentanti delle istituzioni”, ha concluso.
La cybersecurity al centro
Alla tavola rotonda è intervenuto anche Giorgio Mulè, Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa, che ha ribadito l’importanza della cybersecurity nella sovranità di un Paese. “La pandemia ha obbligato a rivedere i sistemi di cybersecurity e a implementarli”, ha spiegato Mulè. “Non è un mistero che durante la pandemia e nei giorni che continuiamo a vivere, le aziende che avevano a che fare con i vaccini e gli enti che hanno a che fare con la lotta alla pandemia siano stati oggetto di attacchi da parte di pirati informatici.
La cybersecurity”, ha concluso il sottosegretario, “obbliga ad occuparsi costantemente di quello che è la sicurezza che non riguarda soltanto i dati ma riguarda la vita e la sovranità di un Paese anche e soprattutto rispetto alla sicurezza sanitaria”.
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