Difesa. OpenAI al lavoro sull’AI anti-drone, violando la sua stessa policy

  ICT, Rassegna Stampa
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OpenAI e Anduril per lo sviuppo di sistemi AI anti-droni

Oggi sono numerosi gli ambiti di impiego dell’intelligenza artificiale (AI) e certamente non poteva mancare quello militare. Anduril Industries, ha annunciato una partnership con OpenAI per lo sviluppo di soluzioni avanzate di AI integrate nei sistemi di difesa.

In particolare, il comunicato ha specificato che OpenAI, casa madre di ChatGPT, lavorerà al miglioramento dell’efficacia dei sistemi anti-droni e in generale dei sistemi di difesa anti-velivoli automatizzati e pilotati da remoto.

Sostanzialmente, l’esercito americano sta intensificando la ricerca tecnologica per sviluppare soluzioni in grado di rilevare e valutare in tempo reale possibili minacce aeree potenzialmente letali, fino alla risposta bellica in caso di reale pericolo per cose e persone.

La partnership è finalizzata a valutare l’impiego di GPT-4o e OpenAI o1 nelle attività di sintesi rapida di dati sensibili in tempo reale, di riduzione del carico per gli operatori umani, di miglioramento rapido della conoscenza generale di ogni situazione critica.

Altman (OpenAI): “La nostra AI a difesa dei valori democratici”

L’intelligenza artificiale di OpenAI è utilizzata per apportare benefici al maggior numero possibile di persone e supportare gli sforzi guidati dagli Stati Uniti per garantire che la tecnologia sostenga i valori democratici“, ha affermato in una dichiarazione il direttore esecutivo di OpenAI, Sam Altman.

La nostra partnership con Anduril – ha aggiunto Altman – contribuirà a garantire che la tecnologia OpenAI protegga il personale militare statunitense e aiuterà la sicurezza nazionale a comprendere e utilizzare responsabilmente questa tecnologia per mantenere i nostri cittadini al sicuro, garantendo loro le libertà costituzionali“.

OpenAI viola la propria policy e apre ai sistemi di Difesa

Il problema, però, come molti hanno sottolineato, è che questa nuova posizione di OpenAI nell’industria della Difesa, nel mondo degli armamenti militari e dell’intelligence, va a violare la propria policy aziendale.

Fino all’anno scorso, per policy aziendale, ChatGPT e altri modelli di AI non potevano essere impiegati per attività che presentavano un elevato rischio di danno fisico, anche militare (“We don’t allow the use of our models for activity that has high risk of physical harm, including: weapons development; military and warfare”).

Il successivo aggiornamento di gennaio già vedeva scomparire ogni riferimento al mondo delle armi e dell’industria bellica.

Lo scorso mese, l’Air Force Research Laboratory degli Stati Uniti ha annunciato una partnership con OpenAI per svolgere attività di ricerca e sviluppo nel settore militare.

L’azienda fondata da Sam Altman ha recentemente assunto Sasha Baker, che in precedenza ha ricoperto il ruolo di sottosegretario alla Difesa ad interim per la politica al Pentagono, con l’incarico di guidare il team per le politiche di sicurezza nazionale.

Il ricco mercato dell’AI militare

D’altronde il mercato delle applicazioni militari AI è in decisa crescita e se nel 2024 è stato stimato in circa 9 miliardi di dollari, entro il 2034 potrebbe raggiungere i 32 miliardi di dollari.

Negli ultimi anni si sono verificati diversi grandi conflitti internazionali, tra cui la guerra Russia-Ucraina, il conflitto Arabia Saudita-Yemen, la guerra civile siriana, le tensioni USA-Iran, le tensioni India-Cina e lo scontro di confine Armenia-Azerbaigian.

Tali conflitti comportano un aumento dell’approvvigionamento di sistemi d’arma avanzati abilitati all’AI e l’incorporazione di nuove tecnologie nei sistemi esistenti per renderli più efficienti.

Il Nord America è il primo mercato di riferimento per l’AI militare, con una quota del 36% circa, seguito a brevissima distanza dall’Asia, quindi dall’Europa. Non a caso i principali campioni di questo settore sono quasi tutti a stelle e strisce: Lockheed Martin Corporation (USA), Raytheon Technologies Corporation (USA), Northrop Grumman Corporation (USA), BAE Systems plc (USA) e prima europea Thales Group (Francia).

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