Energia pulita, quest’anno i Governi di tutto il mondo hanno speso altri 500 miliardi di dollari

  ICT, Rassegna Stampa
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Stati e spesa globale in energia pulita, lo studio

La transizione energetica ha un costo, non è stato mai nascosto. Da marzo 2022 ad oggi i Governi di tutto il mondo hanno investito in energia pulita più di 500 miliardi di dollari, portando la spesa globale in progetti di transizione energetica a 1.225 miliardi di dollari, secondo l’ultimo aggiornamento del “Government Energy Spending Tracker” pubblicato dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea).

Un monitoraggio finanziario effettuato su 1.600 iniziative finanziarie pubbliche di 67 Paesi in tutto il mondo approvate a partire da marzo 2020.

Le risposte dei governi alla crisi stanno andando nella giusta direzione“, ha affermato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’AIE. “Il sostegno finanziario senza precedenti che stiamo vedendo per le transizioni di energia pulita sta migliorando la sicurezza energetica e attenuando l’impatto dei prezzi elevati del carburante sui consumi. Ma ci sono preoccupanti squilibri geografici, con molte economie emergenti e in via di sviluppo che rischiano di essere lasciate indietro, se la comunità internazionale non interviene per aiutarle a mobilitare molti più investimenti in energia pulita”.

Il livello crescente di spesa pubblica in transizione energetica green dovrebbe poi favorire anche altrettanti investimenti privati nel settore, aumentando le risorse di circa il 50% a 2 trilioni di dollari anni nel 2030.

Crescono gli investimenti …

Ad oggi, secondo l’Iea, le economie avanzate rappresentano quasi il 95% degli investimenti in energia pulita a livello mondiale, in particolare grazie all’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti e dalle misure adottate da diversi paesi europei.

I progetti più sostenuti sono quelli relativi alla mobilità elettrica e a basse emissioni inquinanti, al miglioramento dell’efficienza energetica nell’edilizia e nell’industria, alla decarbonizzazione dei trasporti, in particolare le ferrovie.

Povertà energetica in agguato

Forse tali investimenti sarebbero stati più ingenti se non ci fosse stato il Covid-19, il rincaro dei prezzi delle materie prime e dell’energia e l’inflazione galoppante.

Dall’autunno del 2021 gli Stati hanno speso 630 miliardi di dollari per tutelare imprese e famiglie dal rincaro dell’energia, ma ora le risorse stanno terminando in molti Paesi del mondo, soprattutto i più vulnerabili a livello economico.

A causa di questo, l’Aie ha rilevato un aumento della povertà energetica su scala globale: si stima che 75 milioni di persone che hanno recentemente ottenuto l’accesso ai servizi energetici di base rischino di rimanerne di nuovo escluse.

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