Rispunta sotto forma di emendamento al Ddl Concorrenza approdato in Senato un nuovo emendamento che prova, di nuovo, a introdurre una norma ad hoc per costringere le grandi piattaforme online, i cosiddetti gatekeepers, a versare un equo compenso, un contributo agli operatori Tlc per la realizzazione delle nuove reti in fibra e 5G. Lo prevede l’emendamento 38.0.2 primo firmatario il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri. Proposte analoghe erano state dichiarate inammissibili non più tardi dello scorso mese di ottobre, vedremo se questa volta le cose andranno diversamente.
Sono 6 i gatekeepers designati dalla Ue nel quadro del Digital Markets Act: Alphabet, Amazon (Google), Apple, ByteDance (TikTok), Meta, Microsoft.
La proposta di Gasparri
“Al fine di rispettare il principio di equa concorrenza e supportare la condivisione degli investimenti nell’implementazione delle reti di comunicazione elettronica, agli operatori di rete muniti di autorizzazione generale di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, è riconosciuto il diritto a ricevere una contribuzione per l’utilizzo delle reti da parte dei seguenti soggetti utilizzatori: piattaforme online e motori di ricerca online di dimensioni molto grandi di cui all’articolo 33 del “Regolamento (UE) 2022/2065 sui servizi digitali; Gatekeepers di cui all’articolo 3 del Regolamento (UE) 2022/1925 relativo a mercati equi e contendibili nel settore digitale”, si legge nel testo.
Agcom arbitro fra Gatekeepers e operatori Tlc
Gasparri affiderebbe all’Agcom il compito di individuare “dei criteri di riferimento per la determinazione dell’ammontare della contribuzione per l’utilizzo delle reti, tenendo conto, tra l’altro, delle previsioni di traffico, dei costi sostenuti per investimenti tecnologici e infrastrutturali da entrambe le parti e dei benefici economici derivanti, ad entrambe le parti, dalla fornitura dei servizi dei soggetti utilizzatori”.
Esclusi dal provvedimento media audiovisivi e radiofonici
“Sono esclusi dalla contribuzione prevista dal presente articolo i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e concessionari radiofonici stabiliti in Italia ai sensi dell’articolo 2 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208, gli editori di testate giornalistiche online registrate presso il Tribunale di competenza, nonché tutto il traffico ascrivibile a tali soggetti”, si legge ancora.
Previsioni di traffico su base annua in Terabyte
“Al fine di agevolare la negoziazione, entro il mese di settembre di ogni anno i soggetti utilizzatori comunicano a ciascun operatore di rete le previsioni di traffico, sia su rete mobile sia su rete fissa, che intendono sviluppare nell’anno successivo espresse in Terabyte inviati e ricevuti da e verso la rete dell’operatore di comunicazioni elettroniche. I soggetti utilizzatori potranno rivedere ogni semestre, con un trimestre di anticipo, le previsioni di traffico qualora quelle fornite dovessero risultare sottostimate anche a causa dell’evoluzione dei servizi e della tecnologia”, aggiunge l’articolo. La proposta affida all’Agcom la gestione di eventuali contenziosi e la fissazione delle sanzioni pecuniarie in caso di inadempimenti.
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