Europa in ordine sparso di fronte all’ingerenza di Musk. Silenzio di von der Leyen e Virkkunen

  ICT, Rassegna Stampa
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Europa disunita di fronte all’ingerenza di Elon Musk. E’ questo il commento lapidario del quotidiano francese Le Monde di fronte all’escalation del consigliere del presidente eletto Donald Trump, che in questi giorni si è espresso su diverse questioni interne di politica europea. E così mentre il presidente francese Emmanuel Macron accusa il numero uno di X di sostenere “una nuova internazionale reazionaria di destra”, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen resta in silenzio. E’ pur vero che von der Leyen è stata colpita da una forte polmonite, che la sta tenendo lontana da Bruxelles per curarsi. Tuttavia, nemmeno la vicepresidente esecutiva responsabile della sovranità tecnologica, della sicurezza e della democrazia Henna Virkkunen si è mai espressa sull’iperattivismo di Musk su diverse questioni di politica interna europea. Ci ha pensato l’ex Commissario al Mercato interno Thierry Breton, intervistato da Repubblica, a prendere posizione: “Gli strumenti per tutelare le nostre democrazie ci sono già, è importante applicarli” ha detto Breton, dimessosi prima delle elezioni in polemica con von der Leyen.

Macron all’attacco di Musk

Emmanuel Macron, che non molto tempo fa coltivava una certa vicinanza con Elon Musk, ha cambiato tono. Lunedì 6 gennaio all’Eliseo, durante la conferenza degli ambasciatori, il presidente francese ha accusato il proprietario del social network “Dieci anni fa, (…) chi avrebbe immaginato [uno scenario del genere]? “, ha continuato.

Nei giorni scorsi Elon Musk, che parteciperà alla futura amministrazione Trump come capo di una commissione responsabile dell’“efficienza governativa”, ha attaccato violentemente il governo di Keir Starmer nel Regno Unito e ha moltiplicato le dichiarazioni di sostegno all’estrema destra tedesca, poche settimane prima delle elezioni legislative previste per il 23 febbraio. “Solo l’AfD può salvare la Germania”, ha scritto tra gli altri sull’estrema destra in questi tempi di grande instabilità politica in Francia.

“Mi fa sorridere vedere chi parlava di Musk come di un genio dipingerlo oggi come un mostro, solo perché ha scelto dalla parte considerata “cattiva” sulla barricata”, ha scherzato, in un’intervista al Corriere della Sera pubblicata il 3 gennaio, la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, che regolarmente elogia il “genio” di Elon Musk e ha fatto visita a Donald Trump, in Florida, questo fine settimana.

Prima di Emmanuel Macron, anche il cancelliere socialdemocratico tedesco, Olaf Scholz, aveva condannato, il 4 gennaio, le “dichiarazioni irregolari” di Elon Musk. “Non ricordo, nella storia delle democrazie occidentali, un caso paragonabile di ingerenza nella campagna elettorale di un paese amico”, dal canto suo ha denunciato, il 29 dicembre 2024, il candidato conservatore tedesco alla cancelleria, Friedrich Merz.

Il ‘silenzio scioccante’ della Commissione

L’UE, che ha tuttavia adottato nuove norme per combattere gli eccessi dei giganti digitali, finora non si è mossa. Riguardo alla “conversazione” che Alice Weidel, capo dell’AfD tedesca, ed Elon Musk terranno su opinioni personali. Ricorda tuttavia che le grandi piattaforme non devono utilizzare algoritmi che accentuano artificialmente la viralità dei contenuti.

La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, è rimasta finora silenziosa sull’argomento delle pratiche di Elon Musk, anche se ha parlato ampiamente quando, il 17 dicembre 2024, l’esecutivo comunitario ha aperto un’indagine su TikTok e il suo ruolo nelle elezioni presidenziali. elezioni in Romania. “Dobbiamo proteggere le nostre democrazie da ogni forma di interferenza straniera”, dichiarò all’epoca.

Ursula von der Leyen soffre certamente di una grave polmonite, ma non ha parlato nemmeno la finlandese Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva responsabile della sovranità tecnologica, della sicurezza e della democrazia. Questo “silenzio della Commissione” è considerato “scioccante” dall’eurodeputata Nathalie Loiseau (Renew Europe), secondo la quale “non è quello che ci aspettiamo da un’Europa potente”.

La Commissione non vuole urtare Donald Trump prima del suo insediamento, previsto per il 20 gennaio. I Ventisette temono che Washington smetta di aiutare l’Ucraina e non sia più al loro fianco per garantirne la sicurezza. Temono anche che il successore di Joe Biden aumenti i dazi doganali sulle importazioni europee, come aveva promesso durante la sua campagna elettorale.

Pausa nelle indagini contro le piattaforme americane

Per il momento Ursula von der Leyen ha deciso di sospendere le indagini in corso contro le piattaforme americane – Apple, Meta e X – che potrebbero comportare multe fino al 6% del loro fatturato globale, e di non avviarne altre . “Il sistema europeo di regolamentazione digitale, sostenuto in particolare dalla Francia, è in stand by. “Faccio un appello molto solenne alla Commissione affinché non tremi la sua mano e applichi con molta fermezza” la regolamentazione digitale europea, ha detto domenica 5 gennaio il ministro degli Affari esteri francese, Jean-Noël Barrot, a RTL.

Se lunedì ha attaccato Elon Musk, Emmanuel Macron, invece, ha risparmiato Donald Trump. Nonostante le evidenti differenze con il futuro inquilino della Casa Bianca, si è presentato come “un solido alleato” del presidente eletto, sia in Ucraina che in Medio Oriente.

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