Facebook smaschera APT32: è una società di “sicurezza” vietnamita

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I tecnici del social network puntano il dito su CyberOne Group, che sarebbe un paravento per le attività dei servizi segreti di Hanoi.

È uno dei gruppi hacker più attivi e pericolosi, ma da oggi ha un volto. APT32, conosciuta anche come OceanLotus, è finita nel mirino degli esperti di cyber sicurezza di Facebook, che ha attivato una serie di indagini in seguito ad alcuni attacchi che hanno sfruttato la piattaforma del social network.

Nel dettaglio, Facebook ha rilevato una serie di attività malevole attraverso le quali i cyber criminali legati ad APT32 avrebbero cercato di colpire attivisti dei diritti umani, giornalisti, governi stranieri (Laos e Cambogia), organizzazioni non governative e numerose aziende operanti in vari settori.

Come si legge nel comunicato stampa pubblicato da Facebook, gli attacchi sfruttavano falsi profili e utilizzavano messaggi composti ad arte per attirare le potenziali vittime su pagine Web contenenti codice malevolo.

APT32

Dietro le operazioni ci sarebbe CyberOne Group, un’azienda di sicurezza informatica che avrebbe agito in realtà per condurre gli attacchi sul territorio vietnamita e all’estero.

L’azienda, il cui sito Internet è stato oscurato (così come le pagine Facebook) avrebbe agito come paravento per le attività di spionaggio, presumibilmente utilizzando l’attività commerciale anche per reclutare “risorse” da impiegare nelle sue attività meno confessabili.

Secondo gli autori del report, l’azienda nel corso del tempo avrebbe usato diversi nomi (CyberOne Security, CyberOne Technologies, Hành Tinh Company Limited, Planet, Diacauso) e adesso sarebbe stata “tagliata fuori” definitivamente dal social network.

Oltre a tutto ciò, i responsabili della sicurezza di Facebook hanno contattato le potenziali vittime degli attacchi per metterli in guardia.

Tutta la vicenda, fanno notare molti commentatori, rappresenta qualcosa di inedito nel panorama della cyber security. È la prima volta, infatti, che un soggetto privato come Facebook accusa pubblicamente qualcuno di “hacking di stato”, tirando in ballo direttamente un governo straniero.

Di solito, questo tipo di accuse vengono veicolate attraverso canali più “istituzionali”, se non addirittura a livello governativo.

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