Basta caricare un container infetto per poter prendere il controllo del computer host. Su Internet ci sono circa 4.000 Docker vulnerabili.
Altri problemi per Docker, la piattaforma cloud utilizzata da migliaia di aziende per ospitare servizi in ambiente cloud e che era finita sotto i riflettori già qualche mese fa.
Docker sfrutta un sistema che utilizza dei “pacchetti” (container) che contengono applicazioni in grado di girare se fossero su una macchina virtuale, ma senza un sistema operativo dedicato.
Un gruppo di ricercatori ha individuato una vulnerabilità (CVE-2019-5736) che consentirebbe di utilizzare un cointainer come vettore di attacco per prendere il controllo del computer host.
Tutto gira intorno a RunC, uno strumento di controllo open source che consente di inviare righe di comando ed è utilizzata per gestire i container Docker. Secondo i ricercatori, nel componente c’è una falla di sicurezza che consente di inviare comandi con privilegi di root al computer host.
Risultato: è possibile caricare su cloud un container “infetto” che permetterebbe di prendere il controllo del computer host.
Non tutte le piattaforme che usano i container Docker sono vulnerabili. L’efficacia dell’attacco, infatti, dipende da come è impostata la piattaforma e dai privilegi assegnati al container stesso.
Stando a una ricerca su Shodan eseguita da un ricercatore di YCombinator, però, ci sarebbero circa 4.000 Docker vulnerabili in circolazione.
Nel settore è partita la corsa agli aggiornamenti (Docker, come Google e Amazon ha già rilasciato gli update che correggono il bug) che possono essere introdotti anche attraverso una patch rilasciata dalla sviluppatrice Aleksa Sarai.
Il suggerimento (piuttosto scontato) è quello di aggiornare i sistemi il prima possibile. Se vi serve un incentivo, sappiate che il codice per sfruttare l’exploit dovrebbe essere reso pubblico il prossimo 18 febbraio.
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