La fibra ottica serve come il pane in Italia, a maggior ragione in questo periodo di confino forzato per il virus. Ma in oltre 3mila condomini del paese l’FTTH di Open Fiber non arriva per il blocco degli amministratori di condominio, che senza motivo, negano l’ingresso ai tecnici che in maniera del tutto legittima, contratto alla mano, si presentano al portone. E’ questa la situazione paradossale denunciata dall’operatore guidato da Elisabetta Ripa, che in alcuni casi non può procedere all’installazione della rete ultraveloce in FTTH per problemi incontrati con gli amministratori. La maggior parte dei blocchi si sono registrati in grandi città come Roma, Napoli, Genova.
Più di 3mila condomini bloccati
“Oltre 3400 utenti in tutta Italia hanno scelto la nostra rete ma non hanno accesso al servizio perché gli ordini sono fermi per problemi con gli amministratori – ha detto Domenico Dichiarante, responsabile marketing operativo Open Fiber – Sono problemi che spesso avvengono già in fase di realizzazione della rete: non vogliono farci entrare, temporeggiano o pensano che sia un servizio a pagamento”.
Ma non servono permessi
Eppure, secondo la normativa vigente Open Fiber non ha bisogno di un permesso dell’amministratore per realizzare il collegamento nel palazzo. Non è necessario alcun via libera dell’assemblea di condomini in presenza di un ordine del cliente. Questo valeva prima dell’emergenza virus e a maggior ragione dopo il decreto “Cura Italia”, che attribuisce agli operatori lo status di soggetti di pubblica utilità che hanno il compito di far crescere il più possibile la diffusione della rete.
Le città
Roma, Torino, Genova, Napoli sono le città con più ordini fermi. “Proprio oggi, vista l’attuale urgenza di avere una connessione ultraveloce per tante persone in smart working, non possiamo permettere di lasciare indietro tanti cittadini che hanno richiesto un servizio così fondamentale – aggiunge Dichiarante – Per fortuna l’importanza del nostro ruolo è stata di recente ribadita dal D.L. Cura Italia che all’art. 82 ha espressamente qualificato le imprese fornitrici di reti e servizi di comunicazioni elettroniche come imprese di pubblica utilità, incaricandole, tra l’altro, di garantire il potenziamento delle infrastrutture”.
Dialogo
“La nostra prassi è stata sempre quella di cercare un dialogo per far comprendere l’utilità del progetto – aggiunge Dichiarante – A maggior ragione, con un ordine del cliente in mano, non ci servono ulteriori autorizzazioni cosa che fino all’ultimo cerchiamo di spiegare con tutti i mezzi possibili. Queste situazioni si devono sbloccare”.
Novità allo studio
Tra l’altro, in sede di conversione in legge dei diversi decreti anti-Covid 19, sono allo studio misure per sbloccare le opposizioni ingiustificate all’accesso dei tecnici di rete. Un atteggiamento di ostruzionismo che troppo spesso impedisce ai tecnici di accedere ad esempio al vano contatori per montare il PTE necessario all’attivazione delle connessioni.
Una situazione paradossale, anche perché la presenza della fibra in un condominio rappresenta un valore aggiunto che ne accresce il valore di mercato. Strano che alcuni amministratori non lo abbiano ancora capito.
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