Francia: le proteste contro le pensioni bloccano le raffinerie di petrolio

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Uno sciopero nazionale in Francia per una proposta di riforma delle pensioni ha interrotto martedì la spedizione di carburante dalle raffinerie e da un deposito di TotalEnergies, ha dichiarato la multinazionale energetica francese a Reuters.

I lavoratori e gli impiegati di vari settori, tra cui il settore energetico, i dipendenti pubblici e gli insegnanti, sono in sciopero da settimane per protestare contro il piano del presidente Emmanuel Macron di innalzare l’età pensionabile.

I lavoratori delle raffinerie di petrolio di Donges e Feyzin, gestite da TotalEnergies, sono in sciopero oggi, ha dichiarato a Reuters un rappresentante del sindacato Force Ouvriere. Anche i lavoratori del deposito di carburante di Flandres si sono uniti alla massiccia azione industriale in Francia, ha aggiunto il funzionario.

Non è la prima volta che le forniture di carburante vengono interrotte da scioperi quest’anno. Due settimane fa, lo sciopero in Francia ha bloccato le consegne di carburante all’ingrosso da tre raffinerie gestite da TotalEnergies, nel primo giorno di una serie di scioperi programmati a livello nazionale in molti settori. Le raffinerie di Donges, Normandia e Feyzin di TotalEnergies hanno interrotto la fornitura all’ingrosso di benzina e gasolio, mentre la raffineria di Feyzin ha dovuto ridurre al minimo i tassi di lavorazione il 19 gennaio.

TotalEnergies e l’unità francese di ExxonMobil detengono la maggior parte della capacità di raffinazione in Francia. Si prevede che gli scioperi contro l’impopolare riforma pensionistica di Macron continueranno, secondo una tradizione francese di dura contraposizione.

L’ultima ondata di scioperi arriva tre mesi dopo che i lavoratori delle raffinerie hanno scioperato per settimane a settembre e ottobre per una questione di salari. Nell’autunno del 2022 gli scioperi nelle raffinerie francesi hanno messo fuori uso oltre il 60% della capacità di raffinazione del Paese, mentre le stazioni di servizio a Parigi e dintorni e nella parte settentrionale del Paese hanno iniziato a rimanere senza carburante.

Gli scioperi contro la prevista riforma delle pensioni arrivano proprio mentre l’UE ha vietato le importazioni di prodotti petroliferi dalla Russia a partire dal 5 febbraio. Tutto questo rischia di avere un effetto moltiplicativo di eventuali variazioni dei prezzi dei carburanti.


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