FTTH, Sky cresce più degli altri operatori. 50 miliardi l’impatto della società al Pil italiano in 20 anni (scarica il report)

  ICT, Rassegna Stampa
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Nel 2022 Sky è stato l’operatore di connettività broadband e ultrabroadband con il maggiore tasso di crescita della quota di mercato, raggiungendo il 2,6% dei 18,6 milioni di linee attive a livello nazionale. Rispetto alle utenze residenziali, la quota di mercato di Sky a fine 2022 è del 3,1%, mentre arriva al 5,4% nel segmento FTTH, qualificandosi come quinto operatore nazionale, con una quota di mercato in crescita di 1,5 punti, dando così un significativo contributo alla crescita assoluta del numero di linee FTTH, in aumento del 30,9% rispetto all’anno precedente. 

L’impatto di Sky sul Pil italiano in 20 anni: 50 miliardi

I dati fanno parte della ricerca condotta da SDA Bocconi, School of Management, dedicata al contributo di Sky Italia dato alla società e all’economia nazionale nei suoi 20 anni di storia.

Un momento della presentazione della ricerca alla Bocconi

Quasi 50 miliardi di euro al PIL italiano, con una media di 2,7 miliardi all’anno tra il 2014 e il 2022. È questo l’impatto di Sky Italia sul prodotto interno lordo dell’Italia calcolato dalla ricerca, presentata questa mattina alla Bocconi. L’analisi econometrica è basata sullo studio delle interdipendenze settoriali. 

Il videomessaggio di Maurizio Leo, Viceministro dell’Economia e delle Finanze

Il viceministro al MEF Maurizio Leo: “Con Sky anche effetto sull’uso delle tecnologie”

Sky ha dato un contributo in modo considerevole al PIL italiano con anche un beneficio per le casse erariali. Con Sky c’è stato, inoltre, un effetto sulle tecnologie con un utilizzo molto più pronunciato nei settori in cui opera”, ha commentato Maurizio Leo, Viceministro dell’Economia e delle Finanze, nel suo videomessaggio. 

Andrea Duilio (AD Sky Italia): “Siamo una Tech Media Company e ci saremo all’asta sui diritti Tv della Serie A”

“Da 20 anni con Sky c’è in Italia più scelta, più contenuti e più tecnologia”, ha detto Andrea Duilio, Amministratore Delegato di Sky Italia. “Il mercato e i clienti sono stati gli stimoli per innovare. In questi anni”, ha aggiunto, “siamo stati sempre in continuo cambiamento. Siamo passati da una pay-tv satellitare ed oggi siamo una tech media company, che opera sul satellite, sul digitale, è nel mercato della connettività a Internet e produce anche uno smart Tv, come Sky Glass”.

“Ci saremo all’asta del 14 giugno prossimo sui diritti tv della Serie A”, ha concluso l’AD, “faremo il meglio per i nostri clienti e azionisti, perché per noi il calcio è molto rilevante. Come emerge dallo studio presentato oggi, Sky ha investito nello sport in 20 anni oltre 10 miliardi di euro”.

Carnevale Maffè: “Sky ha educato le famiglie italiane al dialogo con le tecnologie”

La ricerca ha preso in considerazione Sky sotto tre profili, come:

  • attore economico:
  • attore di innovazione
  • attore culturale

“Con l’utilizzo delle nuove tecnologie, Sky ha cambiato il linguaggio della Tv”, ha detto Carlo Alberto Carnevale Maffè, della SDA Bocconi, nell’introdurre la ricerca e commentare i principali risultati. “Sky ha fatto capire al Paese”, ha aggiunto, “che tecnologie e contenuto possono dialogare ed ha educato al dialogo tecnologico le famiglie italiane in questi 20 anni”.

I 20 anni di Sky Italia con tutte le tecnologie adottate

Di seguito la timeline delle innovazioni tecnologiche introdotte da Sky in Italia, dal primo decoder alla recente introduzione di Sky Glass, la smart Tv interattiva che segna l’ulteriore passo di integrazione a valle della catena del valore televisiva da parte di Sky.

Dal 2003 al 2023 tutte tecnologie introdotte da Sky Italia

Per esempio, l’introduzione del decoder con PVR (Personal Video Recorder) My Sky nel 2005 è stata sin da subito accolto con interesse dagli abbonati, con un tasso di crescita annuale medio del 30%. Grazie al lancio di Sky Q nel 2017, la penetrazione del PVR ha raggiunto l’80% della base abbonati: oggi, 8 abbonati su 10 sono dotati del decoder più avanzato, in grado di garantire l’accesso ai contenuti on demand e di registrare i programmi di Sky.

L’Alta Definizione è un altro esempio di stimolo alla maturazione della domanda: disponibile su Sky a partire dal 2006, ha avuto un picco di adozione del 92% della base abbonati nel 2017. Oggi gli abbonati con opzione HD attiva, dotati di decoder e televisore compatibile (circa il 70% della base complessiva), sono inoltre in grado di ricevere contenuti in tecnologia 4K HDR.

Per approfondire:

Scarica la ricerca in PDF condotta da SDA Bocconi, School of Management, dedicata al contributo di Sky Italia dato alla società e all’economia nazionale nei suoi 20 anni di storia.

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