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Edilizia prima per evasione con 20,8 miliardi non dichiarati. Segue il commercio
Gli arresti per violazioni penali tributarie nei settori delle imposte e dell’Iva evidenziano una netta tendenza al ribasso. Nel 2022 in Italia infatti sono state arrestate “solo” 290 persone per reati fiscali: un calo del 29% rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dalla Relazione sul rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2022 presentata dalla Corte dei Conti il 28 giugno 2023.
Quante persone arrestate per reati fiscali
Ma qual è il settore al primo posto per reati tributari? Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, aggiornati al 2021, è quello dell’edilizia. Per il settore delle costruzioni il computo dell’evasione fiscale raggiunge infatti la cifra di 20,8 miliardi di euro. Al secondo posto c’è il commercio all’ingrosso e al dettaglio, con cifre che superano i 17 miliardi di euro. Quello delle attività professionali, scientifiche e tecniche è terzo, con una stima di evasione fiscale pari a 14,4 miliardi di euro. Niente podio ma “ottimi” risultati in termini di evasione fiscale anche per il settore manifatturiero, con 13,3 miliardi di euro, seguito dal settore delle attività immobiliari, a 12,2 miliardi di euro. Infine, il settore dei servizi di alloggio e ristorazione, che si colloca al sesto posto con una stima di evasione che ammonta a 9,5 miliardi di euro.
Arresti e denunce per reati fiscali: 14.045 segnalati nel 2022
Negli ultimi cinque anni il numero di arresti per violazioni penali tributarie si è sempre aggirato intorno a numeri più elevati. Nel 2021, ad esempio, sono stati arrestati per reati fiscali 411 persone rispetto ai 308 del 2020 e ai 389 del 2019 e ai 400 del 208.
Per quanto riguarda le sole denunce, invece, i dati presentati dalla Corte dei Conti mostrano una tendenza al rialzo nel corso degli ultimi cinque anni. Nel 2018 le denunce presentate ammontavano a 13.957 con un successivo aumento, nel corso del 2019, a quota 14.540. Le segnalazioni per reati fiscali calano considerevolmente nel 2020, raggiungendo le 10.264 denunce presentate, mentre con il 2021 si alza nuovamente la curva delle segnalazioni con ben 13.676 denunce. Nel 2022 il numero cresce ancora: sono state presentate 14.045 denunce, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente.
Reati fiscali più diffusi: omessa dichiarazione in testa
Le motivazioni principali per le violazioni della normativa fiscale hanno visto una recente evoluzione. Nel 2021 i principali reati fiscali riguardavano la dichiarazione fraudolenta, con 1.737 violazioni accertate, seguita dall’omessa dichiarazione, con 1.602 violazioni accertate, e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, con ben 1.209 violazioni.
Lo scorso anno le violazioni sono aumentate significativamente: l’omessa dichiarazione arriva in testa nella classifica dei reati fiscali più diffusi con 3.059 violazioni, in aumento del 91% rispetto all’anno 2021. La dichiarazione fraudolenta ha registrato invece 2.380 violazioni accertate, anche questa in aumento del 37%, mentre l’emissione di fatture per operazioni inesistenti ha raggiunto le 1.509 violazioni accertate, con un aumento del 25%. Significativa anche la crescita dei reati in tema di occultamento e distruzione di documenti contabili: nel 2022 1.186 violazioni, contro le 792 dell’anno 2022.
Recupero record: in Italia 20,2 miliardi nel 2022
A fronte di questi numeri quali sono i risultati della lotta all’evasione fiscale. Ce lo dice l’Agenzia delle Entrate che ha appena pubblicato i dati sull’evasione fiscale in Italia negli ultimi cinque anni. Nel 2017 l’evasione fiscale è stata stimata in 104,7 miliardi di euro. Questa cifra è aumentata negli anni successivi, con stime intorno ai 108,2 miliardi di euro nel 2018, 109,8 miliardi nel 2019, 111,8 miliardi di euro nel 2020 e 112,9 miliardi di euro nel 2021, che corrisponde al 6,5% del Pil. Per quanto riguarda i dati dell’anno 2022 non è ancora possibile calcolare una stima ufficiale. Degno di nota è però il record di recupero delle cifre evase nel corso del 2022: 20,2 miliardi di euro sono stati riportati nelle casse dello Stato.
Il rapporto operativo della Guardia di Finanza ha riportato che nel periodo dal 1 gennaio 2022 al 31 maggio 2023 è aumentato il numero di evasori che non hanno mai pagato le tasse si tratta di ben 8.924 evasori, il 54,8% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando ne furono scoperti 5.762. Sempre grazie al rapporto della Guardia di Finanza è possibile scoprire il valore dei sequestri di beni ottenuti attraverso l’evasione fiscale e le frodi, più che raddoppiato nel corso dell’ultimo anno: dai 2,2 miliardi a 4,8 miliardi di euro.
Calo degli arresti per reati fiscali: le cause
Considerando l’aumento dei reati per evasione fiscale, per quale motivo negli ultimi anni sono diminuiti gli arresti? Tra le cause la ridotta attività della Guardia di Finanza durante la pandemia e negli anni subito successivi. Nel corso del 2020 gli agenti si sono dedicati alle ispezioni considerate d’urgenza, inerenti quindi agli illeciti penali o alle violazioni riguardanti anni d’imposta ormai in decadenza. Il numero di accertamenti realizzati da parte delle fiamme gialle nel 2022 si aggirano intorno ai 190 mila, con un incremento del 118% rispetto all’anno 2021 (con quasi 87 mila accertamenti ordinari). Prima della pandemia e della riduzione dell’operato della guardia di finanza, però, i livelli erano nettamente più alti: nel 2019 il numero di accertamenti svolti ammontava a ben 267 mila.
I dati si riferiscono a: 2018 – 2022
Fonte: Agenzia delle Entrate / Corte dei conti / Ministero dell’Interno
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