L’Ukrainian Cyber Alliance (UCA), comunità di cyber hacktivisti ucraini, ha annunciato di aver hackerato i server di Trigona, un gruppo ransomware di presunta affiliazione russa che, a partire da ottobre 2022, ha colpito numerose organizzazioni intorno al mondo, anche in Italia.
La UCA, nata nel 2014 dall’unione degli hacktivisti FalconsFlame e Trinity, conta membri ucraini in tutto il mondo. L’alleanza è nata per difendere l’indipendenza dell’Ucraina e garantirne l’integrità territoriale, scopi ribaditi più volte dall’organizzazione.
Come riportato da BleepingComputer, in contatto con gli hacktivisti, l’alleanza ucraina ha sottratto tutti i dati dai server, incluso il codice sorgente del ransomware e i record del database.
Gli hacktivisti sarebbero riusciti a penetrare nell’infrastruttura di Trigona sfruttando la CVE-2023-22515, una vulnerabilità critica che colpisce Confluence Data Center e Server e consente l’escalation dei privilegi, già sfruttata dal gruppo APT Storm-0062.
L’attacco è avvenuto il 12 ottobre e, stando alle parole degli hacktivisti, il gruppo ransomware avrebbe subito cambiato la password di sistema e disattivato l’infrastruttura pubblica; nonostante ciò, nei giorni successivi la UCA è riuscita a ottenere tutte le informazioni presenti sul server, accedere agli hot wallet di criptovalute e prendere il controllo dei tool interni usati dal gruppo.
Non è chiaro se tra i dati sottratti ci siano anche le chiavi di decrittazione: l’UCA sta ancora analizzando il contenuto delle informazioni. Nel caso trovasse le chiavi, il gruppo di hacktivisti ha affermato che le renderà pubbliche.
Dopo l’attacco l’UCA ha cancellato tutti i siti web di Trigona. Il gruppo ha anche dichiarato di aver recuperato tre diversi backup relativi a documenti rubati alle vittime.
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