Il petrolio del Sud Sudan, proveniente da uno stato senza sbocco sul mare, potrebbe essere a rischio a causa degli scontri tra l’esercito e un gruppo paramilitare in Sudan, proseguiti per il terzo giorno lunedì, con il rischio crescente che si trasformi in una vera e propria guerra civile.
Il Sudan esporta esclusivamente il greggio prodotto dal Sudan meridionale, che non ha sbocchi sul mare.
Secondo Al Jazeera, le Forze di supporto rapido (RSF), un gruppo paramilitare, hanno preso le armi contro l’esercito sudanese nella capitale Khartoum durante il fine settimana. In un post su Facebook di lunedì mattina, l’esercito ha dichiarato che un gruppo di combattenti delle RSF si è arreso alle forze armate del Paese. Almeno 97 civili sono stati uccisi in tre giorni di scontri, secondo il Comitato centrale dei medici sudanesi, citato da Bloomberg.
Per i mercati petroliferi, il timore è che la guerra civile possa interrompere le esportazioni di petrolio dal Sud Sudan, che dipende dal Sudan propriamente detto per far arrivare il suo greggio sul mercato attraverso un terminale petrolifero sul Mar Rosso situato a Port Sudan.
Nel 2021, le proteste tribali nella parte orientale del Sudan hanno interrotto le esportazioni dal Sud Sudan, per cui i timori si basano su un serio precedente.
Ora i mercati petroliferi osservano da vicino la lotta per il potere tra forze militari e paramilitari, alla ricerca di segnali che indichino che il greggio del Sud Sudan potrebbe essere interrotto ancora una volta. Si tratta di una lotta per la spartizione del potere tra due gruppi potenti, entrambi alla ricerca del controllo di infrastrutture strategiche, tra cui l’aeroporto internazionale e l’emittente pubblica. Poiché il porto del Mar Rosso, che gestisce il greggio del Sudan meridionale, è un’infrastruttura strategica, gli osservatori del mercato petrolifero seguono con cautela gli sviluppi. Secondo le stime, il Sud Sudan possiede 3,5 miliardi di barili di giacimenti petroliferi. Il Sud Sudan e il Sudan esportano principalmente miscele del Nilo e del Dar verso i mercati asiatici da Port Sudan attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb. Sebbene la maggior parte del petrolio appartenga al Sud Sudan, i due Paesi hanno esportato insieme circa 132.000 bpd di greggio nel 2021. Una quantità non enorme, ma significativa soprattutto per le finanze del poverissimo Sud Sudan
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
https://scenarieconomici.it/gli-scontri-in-sudan-mettono-in-pericolo-le-forniture-di-petrolio-dal-sud-sudan/