Gli utenti sono preoccupati per la propria sicurezza online, ma hanno molti punti deboli

  Rassegna Stampa, Security
image_pdfimage_print


I consumatori sono preoccupati dalle nuove minacce informatiche, soprattutto ora che i cybercriminali hanno cominciato ad adottare l’intelligenza artificiale per sferrare i loro attacchi.

Secondo il Report Consumer Cybersecurity Assessment 2024 di Bitdefender, sondaggio condotto su più di 7.000 consumatori in Australia, Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, la maggior parte degli utenti (67%) è preoccupata per la sicurezza e la privacy dell’intelligenza artificiale. In Italia questa percentuale scende al 49%. I consumatori temono che le tradizionali normative sulla protezione dei dati non siano in grado di risolvere le preoccupazioni in merito all’archiviazione, all’uso e all’accesso ai dati.

Il 48% degli intervistati si è detto preoccupato della possibilità che i criminali informatici possano accedere alle loro finanze tramite i dispositivi personali, e il 17% teme per il furto di identità. Il 78% degli utenti, anche in Italia, ha dichiarato di usare un dispositivo mobile per effettuare transazioni sensibili, ma il 45% di essi non usa alcun tipo di sicurezza mobile. Il 38% degli intervistati si fida della sicurezza iOS e Android, mentre un 23% ha dichiarato di non sapere che esistono soluzioni di sicurezza per dispositivi mobile.

Quasi un quarto degli intervistati (24%) ha dichiarato di aver subito uno o più incidenti di sicurezza nell’ultimo anno. Tra i Paesi coinvolti nel sondaggio, l’Italia ha registrato la percentuale più bassa, il 16,14%. Il 37,5% degli intervistati di età compresa tra i 16 e i 24 anni ha dichiarato di aver subito un incidente di sicurezza, rispetto ad appena l’11,9% degli intervistati di età superiore ai 55 anni.

Pexels

A minacciare maggiormente i consumatori sono le truffe via SMS, sperimentate dal 45,4% degli intervistati, seguito dai tentativi di frode (44%), dalle email di phishing (42%), dall’esposizione dei dati (27,5%), dalle infezioni malware (18,3%) e dal doxing (9,7%). L’Italia è uno dei Paesi che ha registrato il maggior numero di tentativi di phishing. Le infezioni malware sono state segnalate soprattutto tra i 35 e i 44 anni, il che suggerisce che i Millennials sono più inclini a scaricare software non ufficiali.

Il sondaggio riporta inoltre che il 35,7% degli intervistati gestisce da 6 a 10 account online, tra siti di e-commerce, servizi bancari, social media o piattaforme di intrattenimento. Quasi la metà degli intervistati (48,3%) utilizza una VPN, mentre in Italia il 51,5% ha affermato di non utilizzarne affatto una. Tra chi usa la VPN, il 27% ha affermato che è per  trovare offerte basate sulla posizione o per lo streaming di contenuti non disponibili nella propria regione. In Italia solo il 13% dei consumatori ha dichiarato di utilizzare una VPN per crittografare i dati e rendere più sicure le comunicazioni.

I punti deboli nella sicurezza degli utenti

Nonostante gli utenti siano abbastanza consapevoli dei rischi di sicurezza, hanno ancora molti punti deboli. Il problema principale è la gestione delle password: più di un terzo (37%) annota le proprie password, sia su carta che su appunti digitali, e l’Italia si posiziona al primo posto con il 50,4%.

Il 34% usa la stessa password per due o più account, mentre il 17,3% utilizza la funzione di compilazione automatica del browser web e il 14,4% la funzione di compilazione automatica della password efficace di Apple. Solo il 23% degli intervistati (il 19% in Italia) usa un gestore di password.

La maggior parte degli utenti non ritiene di essere un potenziale bersaglio dei cybercriminali o di non essere sicuro. L’Italia ha registrato la percentuale più alta (43,4%) di intervistati che ritengono di non essere un obiettivo per i criminali informatici. Dietro questa affermazione c’è l’idea sbagliata comune che gli hacker prendano di mira un singolo individuo, quando in realtà cercano sistemi vulnerabili e sfruttano a loro vantaggio comportamenti di scarsa sicurezza per eseguire attacchi su scala.

La maggior parte degli intervistati è consapevole dei rischi di esposizione dei bambini alle minacce on line: circa il 70% ha dichiarato di essere preoccupato per la privacy e la sicurezza dei più piccoli. L’Italia registra la percentuale più bassa dove il 48,9% degli intervistati si è detto preoccupato e solo il 13,9% molto preoccupato.

Infine, per quanto riguarda il pericolo di doxing, il 54,2% degli intervistati si è detto preoccupato. In Italia, ha espresso preoccupazione il 42% degli intervistati, la percentuale più bassa tra tutti gli altri Paesi.

Pixabay

“I risultati di questo sondaggio dimostrano, più che mai, l’importanza della sensibilizzazione alla sicurezza informatica, dato il costante incremento della frequenza e della sofisticatezza degli attacchi lanciati dai criminali informatici” ha dichiarato Ciprian Istrate, senior vice president of operations, Bitdefender Consumer Solutions Group. 

“Il repentino aumento dell’adozione dell’intelligenza artificiale da parte dei criminali informatici ha cambiato le carte in tavola e rappresenta una minaccia senza precedenti per la sicurezza digitale dei consumatori. Con l’aumento delle truffe via SMS supportate dall’intelligenza artificiale, dei tentativi di frode e di email di phishing realizzate a regola d’arte, è indispensabile che i consumatori rimangano vigili per comprendere le migliori pratiche di sicurezza informatica e applicarle costantemente” ha concluso Istrate.

Condividi l’articolo



Articoli correlati

Altro in questa categoria


https://www.securityinfo.it/2024/04/04/gli-utenti-sono-preoccupati-per-la-propria-sicurezza-online-ma-hanno-molti-punti-deboli/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=gli-utenti-sono-preoccupati-per-la-propria-sicurezza-online-ma-hanno-molti-punti-deboli