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Da imprese e Stati 1.740 miliardi dal 2021. La spesa per il fossile rimane troppo alta, +15%
Un balzo senza precedenti negli investimenti per la transizione energetica da far partire obbligatoriamente dal 2030, pena il fallimento nel mantenere l’aumento della temperatura terrestre sotto la soglia di 1,5 gradi. È questa l’indicazione dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) che, nell’ultimo aggiornamento della NetZero Roadmap, ha specificato che il consumo di petrolio, gas e carbone deve ridursi di un quarto rispetto ad oggi. Per farlo la produzione di rinnovabili deve triplicare in sette anni per avviarci al traguardo definitivo: far crollare l’uso delle fonti fossili al 2050, -80%. Come al solito l’ambizione è alta, forse troppo, e per una parte della comunità scientifica l’obiettivo di 1,5 gradi non è più raggiungibile.
Investimenti in fonti fossili, la crescita è del 15%
Il grafico in apertura mostra gli investimenti mondiali nel settore energetico. Gli investimenti, pubblici e privati, sono divisi tra investimenti in energie pulite e fossili. Il risultato è che dopo l’anno della pandemia, il 2020, gli investimenti in energie fossili sono sempre aumentati, a un ritmo inferiore rispetto agli investimenti in energie rinnovabili certo, ma ogni aumento ci allontana dall’obiettivo principale, decretare la fine dell’era del fossile. Per la precisione tra il 2021 e il 2023 gli investimenti in energie pulite sono cresciuti del 24% rispetto al 15% di aumento degli investimenti in energie fossili.
Lo stop al petrolio non è così facile, il caso EACOP
Il fatto è che il 90% degli investimenti in energie rinnovabili sono effettuati dalla Cina e dalle economie avanzate. Significa che c’è solo una parte del mondo che “spinge” verso un’economia più pulita, l’altra parte del mondo continua a puntare sulle energie “sporche”. Le ragioni sono di natura economica, i Paesi emergenti hanno ancora bisogno di carbone e petrolio per essere competitivi e crescere. Il caso più esemplare è quello dell’East African Crude Oil Pipeline Project (EACOP), l’oleodotto ancora in costruzione contestato per le sue molteplici criticità ambientali ma d’indubbio valore per i Paesi dell’Africa orientale, che trasporterà il petrolio prodotto dai giacimenti petroliferi del Lago Alberto in Uganda al porto di Tanga in Tanzania, dove il greggio sarà poi venduto ai mercati mondiali. Il costo del progetto EACOP è di 3,5 miliardi di dollari.
Quanti sono gli investimenti in energie rinnovabili nel mondo
In effetti gli investimenti nella filiera del carbone dovrebbe crescere alla fine del 2023 del 10% e sono già ora superiori a quelli del periodo pre-pandemico. E’ vero che la tendenza è al ribasso, ma nel 2022 sono stati approvati, per esempio, approvati nuovi impianti a carbone per 40GW, il numero più alto dal 2016.
E il paradosso è che quasi tutti questi impianti a carbone inquinanti sono stati approvati dalla Cina. Quindi da una parte il Paese asiatico è tra quelli che decide i maggiori investimenti in energie rinnovabili e dall’altra è anche quello che continua a programmare impianti a carbone. Guardiamo i dati. Nel 2023 i miliardi investiti nelle energie pulite sono stati 1.740 rispetto ai 1.050 investiti in energie fossili. L’anno prima i numeri sono stati rispettivamente: 1.617 e 1.002.
Quanto investiranno le compagnie petrolifere
Il 2022 è stato un anno straordinariamente redditizio per molte aziende produttrici di combustibili fossili: hanno visto i ricavi aumentare vertiginosamente grazie all’aumento dei prezzi dei combustibili. L’utile netto derivante dalle vendite di combustibili fossili è più che raddoppiato rispetto alla media degli ultimi anni, con i produttori globali di petrolio e gas che hanno visto i profitti salire di circa 4mila miliardi di dollari.
Anche per questo l’offerta di combustibili fossili aumenterà di oltre il 6% nel 2023, raggiungendo i 950 dollari. miliardi. La quota maggiore di questo totale sarà destinata al petrolio e al gas upstream (esplorazione, sviluppo e estrazione delle risorse petrolifere) dove si prevede che gli investimenti aumenteranno del 7% nel 2023 fino a superare i 500 miliardi di dollari, riportando questo indicatore complessivo ai livelli del 2019. Ma solo le grandi compagnie petrolifere nazionali del Medio Oriente spenderanno molto di più nel 2023 rispetto al 2022.
Quanto dovrebbero essere gli investimenti in energie rinnovabili
Ma sono sufficienti gli investimenti che il mondo sta facendo per l’energia rinnovabile? Beh, mettiamola così. Nel 2015 nel corso dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico (COP21 – Conferenza delle Parti sul Clima delle Nazioni Unite) il mondo si è dato come obiettivo quello di limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Bene: per raggiungere quell’obiettivo secondo la Iea sarebbero necessari circa 1,2 trilioni di dollari cumulati fino al 2030 nella produzione di energia pulita.
I dati si riferiscono al 2023
Fonte: Iea
https://www.key4biz.it/global-warming-per-fermarlo-servono-4-500-miliardi-lanno/461122/