L’azienda annuncia la classifica nel Google Vulnerability Reward Program, che ha fruttato in totale la bellezza di 313.337 dollari ai ricercatori premiati.
Il ruolo dei ricercatori di sicurezza che individuano e segnalano vulnerabilità agli sviluppatori sta acquisendo sempre maggiore importanza. A dimostrarlo sono anche iniziative come quelle di Google, che ogni anno premia i migliori contributi alla sicurezza della sua piattaforma cloud.
Il progetto si chiama Google Cloud Platform Vulnerability Reward Program Prize (GCP VRP Prize per gli amici) e rappresenta, in questo settore, un’ulteriore spinta verso l’istituzionalizzazione di un meccanismo che sta dando i suoi frutti.
Per capirlo, basta guardare al grafico pubblicato dalla stessa Google all’interno del post con cui ha annunciato le premiazioni del GCP VRP Prize, in cui si nota una crescita esponenziale delle segnalazioni da parte dei ricercatori indipendenti.
A crescere, sono anche le somme devolute dall’azienda di Mountain View nella “competizione”: quest’anno ammontano alla bellezza di 313.337.
Il colpo grosso l’ha fatto Ezequiel Pereira, che per la segnalazione di una vulnerabilità che riguardava una possibile esecuzione di codice in remoto nel Google Cloud Deployment Manager ha incassato 133.337 dollari.
Secondo in classifica è David Nechuta, che si è messo in tasca 73.331 dollari per aver individuato un bug Server-side Request Forgery (SSRF) in una funzionalità di verifica di Google Cloud Monitoring, che avrebbe portato all’esfiltrazione del token di autenticazione.
Terzo premio (73.331 dollari anche per loro) assegnato a Dylan Ayrey e Allison Donovan, che hanno individuato una falla di sicurezza che avrebbe consentito un’elevazione di privilegi e il conseguente movimento laterale in alcuni servizi Google. Gli altri tre ricercatori in classifica si sono aggiudicati ricompense tra i 1.000 e i 37.000 dollari.
Insomma: un bell’incentivo a chi si occupa di security e ha la voglia (e il talento) per mettersi a caccia di bug e vulnerabilità nei sistemi cloud di Google.
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