Grave crisi energetica in Iran. chiuse scuole, università e uffici pubblici

  Economia, News, Rassegna Stampa
image_pdfimage_print

Le autorità iraniane hanno annunciato la chiusura generalizzata di scuole, università e uffici governativi nella giornata di martedì, mentre Teheran sta lottando per limitare il consumo di energia in un contesto di crisi invernale sempre più grave. Una situazione paradossale per un paese che è un grande esportatore di petrolio e che, potenziamente, controlla grandi giacimenti di gas naturale.

Le autorità iraniane hanno annunciato la chiusura generalizzata di scuole, università e uffici governativi nella giornata di martedì, mentre Teheran lotta per contenere i consumi energetici in un contesto di crisi invernale sempre più grave.

Le chiusure sono quasi universali, ma le regioni meridionali del Paese, caratterizzate da un clima più mite, sono state meno colpite in quanto la richiesta di riscaldamento è minore.

La crisi fa seguito a un’estate di blackout a livello nazionale, quando i sistemi di produzione e distribuzione dell’elettricità iraniana non sono riusciti a soddisfare l’aumento della domanda. Ora, con il crollo delle temperature invernali nel nord e nell’ovest, il governo sembra altrettanto impreparato a fornire un riscaldamento adeguato a milioni di cittadini.

Questo è spesso l’aspetto dell’iran Nord Occidentale

Le forti nevicate, le piogge e il peggioramento dell’inquinamento atmosferico hanno aggravato la situazione negli ultimi giorni. l’Iran, soprattutto verso il confine verso l’Armenia e la Turchia, presenta delle aree montuose dagli inverni molto rigidi. La stessa capitale Teheran va spesso sotto zero.

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha invitato gli iraniani a farsi carico dell’onere e ad abbassare la temperatura delle loro case – un consiglio che non è andato giù a molti.

Gli sforzi per contenere i consumi includono la riduzione dell’orario degli uffici governativi alle 8.00-14.00 fino a febbraio e l’obbligo di lavorare a distanza, ove possibile. È stata ordinata la chiusura delle attività non essenziali, mentre i centri commerciali devono chiudere entro le 20.00 per evitare l’interruzione delle forniture di gas ed elettricità.

Le chiusure arrivano nel contesto di una crescente carenza di gas nel Paese, ricco di gas, con un deficit giornaliero di 350 milioni di metri cubi di gas naturale, a cui si aggiunge una significativa carenza di combustibile per le centrali elettriche.

Questi deficit hanno costretto più di una dozzina di centrali elettriche a rimanere offline, intensificando la carenza di elettricità a livello nazionale.

L’Iran possiede alcune delle più ricche risorse energetiche del mondo, detenendo le seconde più grandi riserve di gas naturale a livello globale, superate solo dalla Russia. È anche tra i primi Paesi per riserve di petrolio. Nonostante questo è stato costretto a concludere un accordo con la Russia per la realizzazione di un gasdotto che importi il combustibile da Mosca. Eppure una parte dell’enorme giacimento di gas naturale di Pars, nel Golfo Persico, è di sua competenza

Giacimento Pars, suddiviso fra Iran e QatarL’I

I cronici problemi energetici derivano da anni di scarsi investimenti e dall’impatto delle sanzioni guidate dagli Stati Uniti, che hanno ostacolato gli sforzi di modernizzazione. La cattiva gestione e l’inefficienza del settore energetico hanno ulteriormente aggravato la crisi del Paese ricco di petrolio e gas.


Telegram


Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


Minds

https://scenarieconomici.it/grave-crisi-energetica-in-iran-chiuse-scuole-universita-e-uffici-pubblici/