La gang ransomware ALPHV permette a clienti e dipendenti di un hotel che ha attaccato di verificare su un sito Internet se i loro dati sono stati sottratti
Il gruppo ransomware ALPHV, noto anche come BlackCat, ha introdotto un nuovo stile di estorsione permettendo a clienti e dipendenti di un hotel nell’Oregon, negli Stati Uniti, di verificare se i loro dati sono stati sottratti nell’attacco alla struttura.
La nuova strategia è stata scoperta dall’analista di Emsiosoft Brett Callow, che lo ha condiviso con BleepingComputer. Normalmente in un attacco ransomware i pirati criptano i file della vittima e chiedono un riscatto per renderli nuovamente accessibili. Prima di farlo, però, li rubano, minacciando anche l’azienda di diffonderli nel caso non paghi.
Per fare ulteriore pressione per ottenere il riscatto, usano spesso altre strategie, come pubblicare parte dei dati o mandare email a clienti e dipendenti avvisandoli che i loro dati sono stati rubati. ALPHV ha invece scelto una strada nuova.
La gang dichiara di aver rubato 112 GB di dati a un hotel statunitense, inclusi quelli di 1500 dipendenti. Invece di pubblicarli sulla rete Tor come viene fatto di solito, ha però creato un sito Internet in chiaro dedicato in cui clienti e dipendenti della struttura possono verificare se sono stati sottratti i loro dati.
Mentre i dati dei clienti contengono solo i loro nomi e i dettagli del soggiorno, quelli dei dipendenti includono informazioni sensibili. Oltre ai nomi ci sono per esempio numeri di telefono, indirizzi email, data di nascita e l’importantissimo Social Security Number.
Quest’ultimo è un codice di 9 cifre che viene assegnato a singoli cittadini americani e viene anche utilizzato come strumento per identificare univocamente le persone fisiche. Il sito su cui i dati sono stati resi pubblici è consultabile da chiunque e indicizzabile dai motori di ricerca, esponendo ancora di più le vittime.
Lo scopo di questa strategia è di spaventare dipendenti e ospiti dell’albergo in modo che facciano pressione sull’hotel per pagare il riscatto per far chiudere il sito. Secondo Brett Callow, però, è da vedere se questa nuova strategia avrà successo. Nel caso potrebbe diventare di uso comune.
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