I salari alla Bce: Lagarde guadagna 427.560 euro l’anno

  ICT, Rassegna Stampa
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La Bce ha alzato i tassi portandoli al 4,50% dal precedente 4,25%. Si tratta del decimo rialzo consecutivo. Ha anche alzato al 4% la remunerazione dei depositi presso l’Eurosistema, che determina il tasso overnight, quello più importante per famiglie, banche e imprese. La presidente della Bce, Christine Lagarde ha anche fatto capire che se i dati sull’inflazione in Europa non miglioreranno, i tassi potrebbero anche salire nuovamente oppure essere lasciati ai livelli attuali “per un periodo sufficientemente lungo” affinché il costo della vita non scenderà. Si tratta di una doccia gelata sull’economia del continente che per il 2023 dovrebbe salire, secondo le previsioni della Commissione europea di appena lo 0,8%.

Rialzo dei tassi e stipendi della Bce

Ma quanto si guadagna lavorando alla Banca Centrale Europea? Secondo i dati interni dell’istituzione con sede a Francoforte lo stipendio più basso è di 3.386,01 euro netti al mese. Si tratta del salario di coloro che sono stati assunti al livello minimo e non hanno ancora beneficiato di alcuno scatto. Come si vede dalla nostra infografica i livelli retributivi in vigore alla Bce sono ben 14, fino alla L: chi si trova in questo scaglione retributivo arriva a prendere 15.734,24 euro al mese. Se poi riceve tutti gli scatti possibili può giungere a quello che è il massimo della remunerazione oggi percepibile per posizioni non dirigenziali, 19.210,66 euro. Questi sono i numeri per coloro che non hanno figli o conviventi a carico. Sì, perché nel caso in cui avessero figli o conviventi a carico i salari della Bce crescono, e non poco. Ma, appunto, come si forma lo stipendio nella Bce? Quali sono i benefit?

Ad arricchire i salari alla Bce c’è anche un’indennità di trasferta

I dipendenti della Banca Centrale Europea sono sottoposti a una tassazione e a condizioni diverse da quelle di ogni altro lavoratore europeo. Pagano le imposte direttamente alle istituzioni comunitarie, non ai rispettivi Paesi. E vale anche per i dipendenti tedeschi, nonostante la Bce sia a Francoforte. Sono sempre le istituzioni europee a garantire una pensione, la copertura sanitaria e il welfare familiare.

Vediamo, allora, nel dettaglio a quanto ammontano i salari alla Bce. Abbiamo detto che un lavoratore appena assunto gode di una remunerazione base di 3.239 euro, ovvero 38.868 all’anno, considerando che viene pagato in 12 mensilità. A questi 3.239 euro viene aggiunta l’indennità di trasferta, che si applica a chi non è tedesco, oppure ai tedeschi con residenza in altri Paesi negli ultimi 10 anni. L’indennità di trasferta è pari al 16% del salario, o in ogni caso di non meno di 674 euro in più al mese.

I salari base della Bce e quelli top

Al totale di 3.913 euro (3.239 di stipendio base + 674 di indennità di trasferta) si devono sottrarre i contributi pensionistici. Questi sono molto più leggeri che in Italia visto che ammontano solo al 7,3666% della remunerazione base. A questa percentuale va sommato il costo dell’assicurazione sanitaria, ovvero il 2,4% dello stipendio, di quella per gli incidenti, lo 0,1%, e di quella per la Long Term Care (LTC, l’assistenza in caso di non autosufficienza da anziani): un altro 0,33%. Complessivamente questi contributi alla sicurezza sociale, quelli che in Italia sarebbero pagati all’Inps, costano 330,27 euro al mese, ovvero il 10,2% del salario di base.

La tassazione parte dall’8% e arriva al 40%

C’è poi la tassazione. Anche questa è minore che nel nostro Paese e nella gran parte dei Paesi Ue. Consiste in numerose aliquote che vanno da un minimo dell’8% per chi guadagna meno a un massimo del 40% per chi supera i 108mila euro all’anno. Il nostro dipendente entry-level, così, si trova a pagare molto poco di imposte, non solo per l’aliquota bassa, ma anche perché questa è applicata solamente sulla differenza tra il salario (detratti tutti i contributi) e una soglia di 30.210,75 euro annui. Si aggiunge poi un’imposta forfait per la parte di salario al di sotto di tale cifra. Nel complesso l’imposizione fiscale è solo di 196,72 euro al mese.

È così che si arriva a uno stipendio netto di 3.386,01 euro mensili per chi comincia a lavorare nella Bce al livello minimo. È addirittura superiore allo stipendio base (di 3.239 euro) perché tutte le tasse e i contributi sono più che compensati dall’indennità di trasferta che spetta ai dipendenti non tedeschi. Stiamo comunque sempre parlando di una persona senza famiglia e senza figli a carico. Se aggiungessimo l’indennità per il partner e quella per due minori in età scolare, che superano insieme i mille euro, più la detrazione fiscale spettante per i figli, arriveremmo a un netto di 4.603,28 euro al mese. È una cifra di tutto rispetto per vivere in modo confortevole in Germania.

La spesa per lo staff è diminuita nel 2022

Del resto la Bce nelle pagine web dedicate alle risorse umane sottolinea come la loro offerta voglia essere concorrenziale a livello internazionale. L’istituzione guidata da Christine Lagarde si trova di fatto a competere con grandi aziende finanziarie, banche, multinazionali di tutto il mondo per il reclutamento di analisti ed economisti dalle alte competenze. E si vede. Nel complesso, infatti, la spesa per la remunerazione dello staff è il principale costo che sostiene la Bce. Supera anche i costi amministrativi ed è toccato, nel 2022, a 652 milioni di euro. Vi è però un dato rilevante: l’anno scorso questa cifra è scesa rispetto al 2021 di 22 milioni ed è accaduto nonostante in realtà il numero dei dipendenti sia salito da 4.038 a 4.136 persone, di cui 373 in posizione manageriale. Come mai? Non sono i salari della Bce ad essere diminuiti, bensì il costo dei vari benefit garantiti dopo la fine del rapporto di lavoro, incluse le indennità concesse nel momento del pensionamento. È calato infatti di 35 milioni.

I salari della Bce sono saliti meno di quelli della Commissione Ue

Ad avere influito sulle cifre vi è stata anche la prudenza con cui le risorse umane hanno proceduto ad adeguare i salari Bce all’inflazione. La Banca centrale europea ha concesso un incremento medio del 4,07% che ha provocato le proteste dei sindacati (sì, anche alla Bce ci sono i sindacati) secondo i quali, considerando il carovita tedesco, il potere d’acquisto dei dipendenti ha subìto una perdita in termini reali dell’8,4%. La rivalutazione in realtà non è stata inferiore a quella applicata mediamente nel resto d’Europa ed anzi è stata decisamente superiore agli aumenti che si sono visti in Italia, il punto è che nelle altre istituzioni europee, come la Commissione di Bruxelles, gli incrementi sono stati più alti, del 6,9%.

In un certo senso la Banca Centrale Europea ha voluto essere coerente con il proprio principale mandato, quello di ridurre l’inflazione, cosa che normalmente viene fatta anche applicando la moderazione salariale.

Christine Lagarde prende 427.560 euro all’anno di stipendio base

Chi certamente prende lo stipendio più alto nella Bce è la presidente, Christine Lagarde, che riceve 427.560 euro di salario base, ovvero esattamente 11 volte in più rispetto a quanto percepisce ora un dipendente neo-assunto. Il gap è quindi inferiore a quello presente solitamente in un’azienda privata italiana. La cifra comunque è cresciuta di 6.252 euro rispetto al 2021, che corrisponde a un aumento dell’1,5%, quindi molto più modesto di quella applicato allo staff.

Il vice-presidente, il portoghese de Guindos Jurado, prende invece 366.504 e gli altri 4 membri del board esecutivo, tra cui l’italiano Panetta, 305.400, la stessa cifra percepita anche dal responsabile del Consiglio di Vigilanza, Andrea Enria, anch’esso italiano. Nel complesso il board esecutivo e quello di vigilanza sono costati, solo per quanto riguarda il salario di base, senza considerare i vari benefit, 5 milioni e 260 mila euro.

I dati si riferiscono al: 2022-23

Fonte: Bce

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