Il 50% degli smartphone Android vulnerabili a un attacco via SMS

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La falla permette ai pirati di usare un messaggio OMA CP per alterare le impostazioni per la connessione e intercettare email e traffico Web.

Basta aprire l’SMS sbagliato per aprire la strada a un pirato informatico che sarebbe in grado di intercettare tutti i nostri messaggi di posta elettronica e il traffico Internet.

La brutta sorpresa per gli utenti Android arriva da un report pubblicato da Check Point, che spiega i dettagli di una tecnica di attacco che interessa gli smartphone di alcuni dei maggiori produttori come Samsung, Huawei,  LG e Sony.

Il vettore dell’attacco sono i messaggi OMA CP (Open Mobile Alliance Client Provisioning), uno standard utilizzato normalmente dagli operatori telefonici per inviare le impostazioni di rete ai nuovi dispositivi che si collegano al loro network.

Qual è il problema? Essenzialmente che gli smartphone dei produttori citati non utilizzano alcun sistema di autenticazione per la ricezione di questo tipo di messaggi (Samsung) o adottano un sistema che può essere facilmente aggirato.

OMA CP

Secondo i ricercatori, staremmo parlando di un numero di dispositivi vulnerabili che corrisponderebbe a circa il 50% degli smartphone Android in circolazione.

L’attacco, si legge nel report, può essere portato attraverso un modem GSM o un telefono in modalità modem. Ma non si tratta di un attacco che funziona automaticamente: è comunque necessario che la vittima apra il messaggio.

Un dettaglio tutto sommato poco rilevante, visto che di fronte a un messaggio confezionato in modo che sembri provenire dall’operatore è piuttosto difficile che il destinatario possa nutrire dei sospetti.

In alcuni casi (a seconda del produttore dello smartphone) è necessario conoscere l’IMSI del dispositivo (il numero univoco che identifica ogni smartphone – ndr) che si vuole colpire o utilizzare una tecnica più complessa che prevede l’invio di un messaggio OMA CP protetto da PIN e un successivo (o precedente) SMS con il PIN stesso. Quest’ultima procedura consente di avviare l’installazione anche se non si conosce l’IMSI del device.

OMA CP

Le conseguenze rischiano di essere devastanti. Attraverso i messaggi OPA CP è infatti possibile modificare numerose impostazioni, tra cui il server per i messaggi MMS (se qualcuno ancora li usa) e l’homepage del browser, ma anche e soprattutto le impostazioni del proxy e quelle del mail server.

Insomma: inviando un semplice SMS i pirati potrebbero intercettare tutte le comunicazioni della vittima, aprendo la strada a ogni tipo di truffa e di ulteriore attacco.

Le patch per correggere la vulnerabilità stanno arrivando in ordine sparso. Samsung l’ha rilasciata a maggio e LG in luglio. Huawei l’ha programmata per i prossimi modelli mentre Sony non sembra intenzionata a fare alcunché. L’azienda, infatti, avrebbe semplicemente risposto che i suoi sistemi “corrispondono alle specifiche OMA CP. Contenti loro…

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