Il Belgio ritarda la consegna degli F-16 all’Ucraina. Senza piloti addestrati sono inutili

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Il Belgio ha rinviato il suo piano di trasferimento di caccia F-16 all’Ucraina, citando la mancanza di piloti addestrati e di parti di ricambio critiche. I primi due aerei, la cui consegna era inizialmente prevista per la fine del 2024, non saranno trasferiti quest’anno, ha confermato il 19 dicembre il ministro della Difesa belga Ludivine Dedonder.

Secondo Dedonder, il ritardo è legato al lungo processo di addestramento dei piloti ucraini per l’utilizzo degli obsoleti jet di quarta generazione, nonché agli ostacoli logistici nel garantire i pezzi di ricambio necessari per assicurare la prontezza operativa.

Il ritardo del Belgio arriva in un momento critico per l’Ucraina, che ha cercato di ottenere caccia di fabbricazione occidentale per contrastare la superiorità aerea russa e migliorare le proprie capacità offensive. Nonostante questa battuta d’arresto, le consegne dovrebbero iniziare nel 2025, in attesa della risoluzione dei problemi individuati.

Questo sviluppo sottolinea le sfide che le nazioni europee devono affrontare per bilanciare il sostegno all’Ucraina con i propri sforzi di modernizzazione della difesa, mentre il Belgio continua a eliminare gradualmente la propria flotta di aerei in favore di tecnologie all’avanguardia.

Un F-16 belga in azione

Il Belgio non era l’unico a fornire gli F-16

Il Belgio non è l’unica nazione che si impegna a fornire all’Ucraina i suoi caccia F-16ormai in via di uscita dal servizio. Anche i Paesi Bassi, la Norvegia e la Danimarca si sono impegnati a trasferire i loro aerei dismessi per rafforzare le capacità aeree di Kiev. Questi contributi fanno parte di uno sforzo più ampio da parte delle nazioni allineate alla NATO per aiutare l’Ucraina a modernizzare la sua forza aerea e contrastare il significativo vantaggio aereo della Russia.

I primi F-16 forniti dall’Occidente sono stati consegnati all’Ucraina all’inizio di agosto 2024, un passo avanti simbolico e strategico nel conflitto in corso nella nazione. Tuttavia, il lancio non è stato privo di difficoltà. Poco dopo il loro arrivo, uno dei jet sarebbe stato perso in un incidente di fuoco amico che ha coinvolto i sistemi di difesa aerea dell’Ucraina. La perdita ha evidenziato la complessità dell’integrazione delle piattaforme standard della NATO nell’infrastruttura di difesa ucraina, in gran parte di epoca sovietica.

L’incidente di fuoco amico riflette una sfida più ampia per l’Ucraina: la transizione delle sue forze armate per operare efficacemente con le tecnologie occidentali. L’F-16, pur essendo un robusto e versatile caccia di quarta generazione, richiede un’ampia riqualificazione dei piloti e il coordinamento con i sistemi a terra che non sono stati progettati per lavorare insieme agli aerei della NATO. La necessità di aggiornamenti tecnici e di armonizzazione dei sistemi aggiunge un ulteriore livello di complessità.

Nonostante queste sfide, i contributi combinati di Belgio, Paesi Bassi, Norvegia e Danimarca sono il segnale di un forte impegno da parte degli alleati della NATO. Il Belgio da solo ha promesso 36 F-16, mentre i Paesi Bassi e la Danimarca ne hanno impegnati decine di altri. I numeri esatti della Norvegia non sono stati resi noti, ma si prevede che aggiungeranno una capacità significativa alla flotta ucraina.

F-16 Ucraino

Un passaggio ai caccia di Quinta Generazione

Questi trasferimenti avvengono mentre il Belgio e altre nazioni donatrici ritirano i loro F-16, ormai obsoleti, a favore di piattaforme più avanzate come l’F-35A Lightning II di quinta generazione. Se da un lato questo passaggio consente all’Ucraina di acquisire velivoli da combattimento collaudati, dall’altro solleva ostacoli logistici, tra cui la disponibilità di pezzi di ricambio e di supporto alla manutenzione per gli F-16 più vecchi.

Per l’Ucraina, la posta in gioco è alta. La superiorità aerea rimane un fattore critico nei suoi sforzi per riconquistare il territorio occupato e difendersi dagli attacchi missilistici e dei droni russi. L’infusione di jet occidentali offre un potenziale cambiamento di gioco, ma il successo dipenderà dalla rapidità con cui l’Ucraina riuscirà a superare le sfide operative e di integrazione che questa transizione comporta.

La strada da percorrere metterà alla prova la capacità di adattamento dell’Ucraina e l’impegno della NATO a sostenere non solo il trasferimento dei velivoli, ma anche l’addestramento, le infrastrutture e il supporto logistico necessari per garantire che questi mezzi siano pronti al combattimento.

Il primo F-35 consegnato all’esercito belga

Un paese senza più aviazione

La flotta belga di F-16 ha subito un’evoluzione drammatica nel corso dei decenni. Un tempo composta da 160 velivoli, la flotta è stata significativamente ridimensionata in seguito ai tagli di bilancio post-Guerra Fredda che hanno colpito profondamente la Forza Aerea Belga [BAF]. Nel 2002, la BAF ha cessato di esistere come entità indipendente ed è diventata la componente aerea delle forze armate belghe [COMOPSAIR]. Una mossa pro austerità. 

La flotta di F-16 è stata ridotta a 72 velivoli standard Mid-Life Update [MLU] e successivamente a 54, di cui 44 jet pronti al combattimento e otto addestratori. I restanti aerei sono stati persi in incidenti, messi in naftalina o venduti. Questi caccia F-16A/B Block 15 sono stati ampiamente modernizzati, ma il loro percorso non è stato privo di complicazioni.

Alla fine degli anni ’70, il Belgio ha adottato il sistema di contromisure elettroniche Loral RAPPORT III, progettato per essere compatibile con il sistema RAPPORT II utilizzato dalla sua flotta di Mirage 5. Tuttavia, i requisiti di spazio interno hanno portato a un’eccessiva riduzione del numero di aerei. Tuttavia, le esigenze di spazio interno portarono alla cancellazione del programma. Sono seguiti anni di dibattiti politici che hanno portato all’adozione della suite di autodifesa CARAPACE sviluppata da Dassault, che è stata sottoposta ad aggiornamenti regolari per rimanere rilevante dal punto di vista operativo.

Nel 2018, il Belgio ha seguito altri membri delle European Participating Air Forces [EPAF] nell’aggiornamento della propria flotta di F-16 con il Pylon Integrated Dispensing System+ [PIDS+]. Questo sistema integra i sensori di allarme missilistico AN/AAR-60[V]2 MILDS F UV, fornendo un rilevamento delle minacce a 360 gradi e interfacciandosi con la suite di guerra elettronica ALQ-213 nella cabina di pilotaggio. Questi aggiornamenti sottolineano l’impegno del Belgio a mantenere la prontezza operativa, anche quando i suoi F-16 sono prossimi al pensionamento.

L’aeronautica belga ha anche tenuto il passo con i progressi dei pod di puntamento. Dopo aver inizialmente acquistato otto pod AN/AAQ-14 Sharpshooter nel 2000, è passata ai pod Sniper XR nel 2006 e successivamente ha adottato lo Sniper Advanced Targeting Pod nel 2016. Questi pod forniscono immagini ad alta risoluzione, puntamento laser per i bersagli in movimento e un collegamento dati video bidirezionale con metadati, fondamentale per le moderne missioni di attacco di precisione.

Per le missioni aria-terra, gli F-16 belgi hanno un carico versatile, che comprende bombe a guida laser GBU-10, GBU-12 e GBU-24, nonché bombe di piccolo diametro GBU-39 [SDB] e kit JDAM. La flotta utilizza anche missili AGM-65 Maverick e munizioni non guidate, assicurando flessibilità in una serie di scenari di combattimento.

Tuttavia, l’arsenale aria-aria del Belgio è rimasto indietro nella modernizzazione. Fino a poco tempo fa, la flotta si affidava agli AIM-120B AMRAAM, ritenuti sufficienti per le esigenze operative. Nel novembre 2022, il Belgio ha ottenuto l’approvazione del Dipartimento di Stato americano per l’acquisto di missili AIM-120C-8 AMRAAM, estendendo in modo significativo le capacità di ingaggio della flotta oltre il raggio visivo.

Con l’accelerazione della transizione verso gli F-35A Lightning II di quinta generazione, gli F-16 belgi sono destinati a svolgere un ruolo cruciale in Ucraina. Diversi jet della flotta sono già stati modificati per ruoli di ricognizione, incorporando telecamere ventrali avanzate e sistemi di imaging digitale. Questa adattabilità sottolinea il valore duraturo dell’F-16 come piattaforma multiruolo, anche mentre si prepara al suo prossimo capitolo sui campi di battaglia ucraini.


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