Il Regno Unito scosso dall’incredibile scandalo del gioco d’azzardo

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Le elezioni nel Regno Unito stanno aggiungendo uno strato di ridicolo alla già presente situazione politica ingarbugliata, soprattutto per i conservatori. Ora però questo scandalo si sta allargaando ai laburisti.

Il 12 giugno si è scoperto che Craig Williams, il più stretto collaboratore parlamentare di Rishi Sunak, era sotto inchiesta  da parte della Commissione per il gioco d’azzardo per aver scommesso su un’elezione a luglio, tre giorni prima che venisse convocata. 

Da allora, è emerso che l’indagine si estende ad almeno altri quattro conservatori, sei agenti di polizia e un candidato laburista. Tutta gente che 

Quindi politici e tecnici che avevano delle informazioni riservate le hanno utilizzate per fare ddei soldi nel modo più amato dagli inglesi: scommettendo. 

Inoltre questa inchiesta rafforzza un’idea che i cittadini hanno già, in tutta Europa, anzi in tutto il mondo: cioè che esista una legge e una guida morale per i cittadini e poi, invece, ne esiste una una  per i politici, che fanno quello che vogliono.

Come il Partygate e le spese, lo scandalo del gioco d’azzardo è stato impossibile da ignorare o da chiudere, perché ha comportato un continuo stillicidio di rivelazioni dannose.

La contestazione si è ulteriormente aggravato nel fine settimana, quando il Sunday Times ha riferito che Nick Mason, il responsabile dei dati del partito conservatore, è stato indagato dall’ente di vigilanza sul gioco d’azzardo per aver piazzato dozzine di piccole scommesse che cumulativamente gli avrebbero fatto vincere migliaia di sterline. Lui ha negato di aver commesso un illecito.

Martedì la polizia metropolitana ha annunciato che altri cinque agenti di polizia erano indagati in relazione a scommesse sospette sulla data delle elezioni, e poche ore dopo il Guardian ha rivelato che un quinto conservatore, Russell George, era indagato.

I Conservatori hanno cercato di gestire la controversia in modo simile al Partygate, cercando di minimizzare la questione fino a quando gli ulteriori sviluppi non hanno lasciato loro altra scelta se non quella di rafforzare la loro risposta.

All’inizio Sunak ha dichiarato di essere deluso dalle azioni di Williams, ma che si trattava di una questione di vigilanza. Dopo che altri conservatori sono stati coinvolti, ha detto di essere “incredibilmente arrabbiato”. Infine, dopo aver tentato di resistere alla polemica per una settimana, martedì il Primo Ministro ha ritirato il sostegno a Williams e Saunders e ha avviato un’inchiesta interna.

Poi lo scandalo si è allargato ai laburisti che ora si trovano con una gatta da pelare simile a quella che affrontano i conservatori. Lo scandalo è tale che getta un ulteriore livello di discredito su una classe politica che, fra Stermer e Sunak, ssinora ha dato una propria prova pessima, fra massimalismo di sinistra e un governo poco capace e ingessato.

L’unico che ride, oraa è Nigel Farage.


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