Google ha individuato una nuova vulnerabilità critica, la CVE-2023-5129, che colpisce libwebp, una libreria per codificare e decodificare immagini nel formato WebP. La vulnerabilità ha un punteggio di 10.0 sulla scala CVSS, il massimo assegnabile, ed è stata già sfruttata dai cybercriminali.
Per sfruttare il bug, un attaccante deve produrre una specifica immagine Webp lossless, ovvero compressa senza perdita di qualità, per provocare una out-of-bounds exception nella libreria. Nel dettaglio, a essere vulnerabile è la funzione ReadHuffmanCodes() che si occupa di decodificare le immagini lossless.
Come riporta The Hacker News, la scoperta arriva dopo che Apple, Google e Mozilla hanno rilasciato alcuni fix per due vulnerabilità che permettevano a un attaccante di eseguire codice arbitrario sfruttando la decodifica di alcune immagini create ad hoc.
Inizialmente uno dei due bug era stato erroneamente legato solo all’ambito di Google Chrome; in seguito è emerso che era invece relativo a libwebp, e quindi presente in ogni altra applicazione che processa immagini in formato WebP.
La vulnerabilità è stata aggiornata nella CVE-2023-5129 e Citizen Lab ha confermato che è già stata utilizzata in una campagna zero-click contro iMessage chiamata BLASTPASS.
Rezillion ha confermato la presenza della libreria (e quindi della vulnerabilità) in una lunga lista di applicazioni, librerie, framework e sistemi operativi. Il fatto che WebP sia un formato molto efficiente, ben più di JPEG e PNG sia in termini di grandezza e velocità di codifica delle immagini, ha facilitato la sua diffusione, creando una superficie di attacco molto estesa.
Alcuni vendor hanno già rilasciato le patch per aggirare la vulnerabilità, mentre altri devono ancora pubblicarle. Visto che il bug colpisce anche i principali browser web come Chrome, Opera e Firefox, il consiglio è di aggiornare immediatamente le applicazioni per cui il fix è già disponibile, e rimanere aggiornati sulle comunicazioni di sicurezza dei vendor.
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