Nella Tavola Rotonda “International cooperation on cybercrime and electronic evidence: tools and good practices”, che ha aperto i lavori nella seconda giornata della Cyber Crime Conference 2024, è stato esposto l’attuale quadro in tema di cooperazione internazionale per il contrasto ai reati informatici.
RELATORI:
- H.E. Claudio Peguero Castillo, Cyber Ambassador of the Dominican Republic and Vice Chair of the UN Ad-Hoc Committee on Cybercrime
- Claudia Pina, European Judicial Cybercrime Network Support Team Coordinator, EuroJust
- Vincent Danjean, Head of the Cyberspace and New Technologies Laboratory – INTERPOL Innovation Centre
- Matteo Lucchetti, Direttore di Cyber 4.0 – National Cyber Security Competence Center, in veste di moderatore del panel
Guarda la registrazione video del panel:
Verso la Convenzione ONU sul cybercrime
Il dibattito è partito dagli sforzi delle Nazioni Unite per stabilire un Trattato globale sulla criminalità informatica, contestualizzando la nuova normativa nel quadro già vigente a livello europeo e mondiale, la cui fonte principale è oggi la Convenzione di Budapest.
Come ricordato dall’Ambasciatore Peguero Castillo – che ne è Vice Presidente – i lavori del Comitato ad hoc, istituito già nel 2019 ma poi rallentato dalla pandemia, sono iniziati nel 2021 con l’obiettivo di redigere una convenzione internazionale completa sul contrasto all’uso delle tecnologie ICT a fini criminali.
Allo stato attuale dei negoziati è stato raggiunto un pieno accordo rispetto a 19 articoli su 67 (e un accordo virtuale su altri 30), mentre 18 articoli rimangono “irrisolti”.
Circa le principali divergenze tra gli Stati membri l’Ambasciatore ha citato il raggio applicativo della normativa (ovvero se concentrarsi solo sui reati informatici in senso stretto o adottare un approccio più ampio), la portata della condivisione transfrontaliera di prove elettroniche in ambito investigativo e giudiziario (quindi se consentirla solo per i reati oggetto della Convenzione o per ogni tipo d’indagine) nonché l’inclusione di forme di tutela dei diritti umani, così da prevenire l’uso improprio della Convenzione a fini di persecuzione politica.
Gli attuali sforzi negoziali mirano a individuare soluzioni condivise al fine di raggiungere il consenso maggioritario in seno all’Assemblea e garantire un’accettazione delle nuove regole quanto più vasta possibile.
Rispetto infine alle tempistiche previste per la finalizzazione del Trattato, una bozza unitaria dovrebbe essere pronta entro la fine del 2024.
Meccanismi di cooperazione dell’Unione europea e dell’Interpol
La Tavola Rotonda ha riguardato anche i meccanismi di cooperazione attualmente vigenti in seno all’Unione Europea.
Claudia Pina – coordinatrice del Cybercrime Network Support Team presso EuroJust – ha illustrato le iniziative dell’organismo e della Rete giudiziaria per la criminalità informatica (DGCN), nata per facilitare sia i procedimenti relativi allo scambio di prove tra le autorità giudiziarie dei singoli Stati sia il coordinamento delle indagini transfrontaliere.
Ha poi parlato di assistenza alle vittime, sottolineando l’importanza di meccanismi di alert per avvisare aziende o singoli colpiti da attacchi informatici e supportarli nella fase di remediation.
A seguire, l’intervento di Vincent Danjean – a capo della divisione Cyberspace dell’INTERPOL Innovation Centre – ha messo in luce il ruolo cruciale dell’Interpol nel campo delle indagini sulla criminalità informatica, portando ad esempio il progetto “Gateway” per coordinare le attività di threat analysis sui dati ricevuti dal settore privato.
Il relatore ha menzionato anche il nuovo Centro specializzato sulle attività di contrasto al financial crime e alla corruzione, che intende potenziare il raggio delle azioni al cybercrime di tipo finanziario, oggi particolarmente attivo in ambito di cryptocurrencies.
Prospettive e sfide future
In conclusione del panel, guardando al prossimo futuro, sono state illustrate le continue sfide da affrontare per tenere il passo con l’evoluzione tecnologica e garantire un’efficace cooperazione internazionale a livello investigativo e giudiziario.
I relatori si sono trovati concordi in merito alle aree che richiederanno una sempre più stretta collaborazione: come la problematica della data retention, la gestione del potenziale uso improprio degli strumenti, l’adattamento ai nuovi sviluppi delle tecnologie e l’importanza di mantenere la fiducia tra tutte le parti interessate.
Il programma completo della Cyber Crime Conference 2024 è disponibile al seguente link: https://www.ictsecuritymagazine.com/eventi/cybercrimeconference2024#programma
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